Nuove regole contro l'abusivismo. Dopo le proteste vertice in Prefettura a Cagliari per trovare una soluzione ai conflitti tra i pescatori di ricci cagliaritani e gli oristanesi.
CAGLIARI - Il Prefetto di Cagliari Alessio Giuffrida ha presieduto una riunione della Conferenza Regionale Permanente - Sezione sviluppo economico ed attività produttive - convocata per esaminare le problematiche relative alla raccolta dei ricci di mare a Oristano. Alla riunione hanno partecipato il prefetto di Oristano, Asl, rappresentanti di carabinieri, polizia, Gdf ed enti competenti.
I problemi. Le proteste dei pescatori cagliaritani autorizzati, sfociate nella manifestazione dello scorso 3 febbraio quando è stato bloccato per alcune ore il porto di Cagliari e ritardato l'attracco della motonave di linea della Tirrenia, sono la conseguenza delle difficoltà incontrate in provincia di Oristano, a causa di estemporanee iniziative di pescatori locali che in più occasioni li avrebbero minacciati impedendo loro di lavorare.
Le soluzioni. I cagliaritani hanno chiesto una nuova e diversa regolamentazione della raccolta degli echinodermi da parte della Regione, un migliore sistema di controlli, anche in senso più restrittivo, per tutelare al meglio i soggetti autorizzati. In particolare oggi, l'individuazione di precisi punti di sbarco è stata valutata come una importante soluzione per contrastare attività illegali, per le adeguate verifiche igienico e sanitarie e per garantire un varo in sicurezza delle imbarcazioni ed evitare nuovi conflitti.
A riguardo si è preso atto delle attuali difficoltà, dei comuni di San Vero Milis e Cabras, nel dare il via libera ad una rapida sistemazione dei punti di sbarco proposti, rispettivamente, in località "Mandriola" e "Porto Suedda". In vista di più ampi interventi le amministrazioni comunali valuteranno le richieste di rilascio in concessione delle aree in cui insistono i punti di accesso al mare. Le associazioni di categoria hanno proposto delle modifiche alla disciplina regionale, finalizzate a rendere più facilmente attuabili le attività di monitoraggio e di lotta all'abusivismo, quali una riduzione dell'orario di conclusione delle operazioni di sbarco.
Foto d'archivio