Parla la presidente della commissione pari opportunità sul piano anti omofobia che ha fatto gridare allo scandalo il centrodestra: "Vogliamo educare i bambini cagliaritani alle differenze di genere e di orientamento sessuale"
Autore: Federica Lai il 10/02/2014 17:16
“La volontà di investire su questo progetto nasce dalla necessità di prevenire la violenza domestica, misogina, razziale, e omofoba, che spesso nasce come risposta distorta al ‘diverso’, a chi cerca di uscire dallo schema entro cui la società lo vorrebbe o la vorrebbe stigmatizzare”. Parole di Elisabetta Dettori, presidente della commissione Pari opportunità del Comune di Cagliari, e promotrice del tanto discusso piano anti omofobia bandito dall’amministrazione comunale, che sarà rivolto ai bambini e bambine quarte e quinte di due scuole primarie. E, oltre ai piccoli studenti, vedrà coinvolti anche insegnanti e genitori. In tutto sono 10 mila euro le risorse messe a disposizione dall’amministrazione comunale, fondi residui del 2013, per mettere in pratica un piano didattico che prevede corsi di educazione alle differenze di genere, di orientamento sessuale e rispetto delle minoranze nelle scuole elementari di Pirri e Mulinu Becciu. Una decisone che ha scatenato una dura polemica a Cagliari e sul web.
“Il Comune – precisa Elisabetta Dettori - è l'ente locale più vicino ai cittadini e alle cittadine, e l'attuale amministrazione ha dato fin da subito un segno tangibile di rinnovamento, assumendo responsabilmente il ruolo d'intervento che gli compete per combattere la disparità tra donne e uomini e per promuovere una società equa, modelli di comunità e di convivenza basati sulla non discriminazione. Va chiarito che l'azione finanziata dalla commissione Pari opportunità e dall'assessorato alla Pubblica istruzione ha la finalità di rompere gli stereotipi che riguardano il ruolo sociale, la rappresentazione e il significato univoco che spesso si è soliti attribuire all’essere donne e uomini. Messaggi veicolati da ogni canale mediatico dalla tv alle pubblicità sui giornali o sui cartelloni fino al volantino dell'ipermercato che divide i giochi per bambine come la cucina, il passeggino, il kit per lavare il pavimento, pubblicizzati in pagine rosa. E quelli per bambini: macchinine, costruzioni, kit del meccanico, in pagine azzurre.
Da anni – prosegue la presidente della commissione Pari opportunità - le linee guida dell'unione Europea, dell'Onu, nuove direttive MIUR hanno assunto questa metodologia come fondamentale tassello per la formazione di una società equa solidale e di benessere collettivo. Infatti la percezione, la comprensione e l'accettazione della diversità, declinata come ricchezza, e non come causa di discriminazione e segregazione, contribuisce a formare cittadini e cittadine non violenti consapevoli dei propri diritti e di quelli degli altri nel totale rispetto reciproco. All'incomprensione frettolosa e superficiale del lavoro che l'amministrazione sta portando avanti per mettere in atto il doveroso compito che le compete di salvaguardare i diritti di tutte e di tutti, ci sentiamo di rispondere con le coraggiose parole della giovane pakistana Malala Yousafzai: ‘ I libri e le penne sono le armi più potenti. Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo’".
E in difesa del piano anti omofobia interviene anche l’ARC con un comunicato. “L’Associazione Culturale ARC intende manifestare pubblicamente non solo la propria solidarietà e il proprio sostegno all’intera Commissione e alla sua presidente Elisabetta Dettori, alla Giunta e al Sindaco Massimo Zedda, ma intende anche complimentarsi per la coraggiosa e civilissima decisione di destinare una pur piccola cifra a questa fondamentale attività educativa i cui obiettivi sono da sempre ritenuti, dalle associazioni che lavorano per i diritti lgbtq, come un tassello irrinunciabile per la lotta all’omofobia, alla misoginia, al razzismo, al bullismo e a qualsiasi altra forma di violenza che, spesso, ha le sue prime manifestazioni proprio in età infantile e adolescenziale”.
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