Presentata una bozza di delibera con la proposta - Per superare il contenzioso con un migliaio di famiglie
Fino a dieci anni fa erano terreni agricoli dove ancora venivano portate le pecore a pascolare. Nel 2004 il Comune cambiò la destinazione di quelle aree strette tra la Statale 554 e l'inceneritore. Su Stangioni, Is Trincas e tutte le zone vicine diventarono edificabili. E insieme al valore dei terreni, sono salite anche le tasse. Prima l'Ici, poi l'Imu. «Ma quel quartiere non sorgerà mai», ha detto il sindaco Massimo Zedda poche settimane fa. Nel frattempo, i proprietari dei terreni continuano a pagare l'imposta come se fossero edificabili. Altri invece si rifiutano e hanno ingaggiato una vera e propria battaglia col Municipio. «Il contenzioso riguarda almeno un migliaio di famiglie», dice Giorgio Cugusi, consigliere comunale di Sel che ieri ha presentato una bozza di delibera per abbattere (fino al 20 per cento) le aliquote Imu di tutta la zona al confine con Monserrato.
A quei terreni, è scritto nel documento, «vengono attribuiti valori incongruenti rispetto alle reali condizioni del mercato immobiliare sulle aree edificabili». E anche se i proprietari di Su Stangioni ritengono che ormai la pianificazione sia andata così avanti da avere il diritto di costruire - la vicenda potrebbe finire in Tribunale - l'orientamento dell'amministrazione è chiaro: in quell'area non verrà realizzata una nuova "periferia", neanche se «ecosostenibile» e con edifici «a canone agevolato», come recitano i progetti. Il sindaco ha assicurato che «il quartiere non sorgerà mai, non abbiamo soldi per fare i sottoservizi. Io non ho un euro, ma non per fare una strada: neanche una mulattiera per collegare Cagliari a quel luogo», come ha detto durante incontro sull'Urbanistica al Lazzaretto.
La bozza di delibera presentata da Cugusi prevede di attribuire «un valore pari al 20 per cento» dell'attuale rendita del terreno. Questo fino «alla stipula delle convenzioni successive alle adozioni dei piani attuativi interessanti le suddette aree». Un documento su cui potrebbe convergere buona parte del Consiglio: maggioranza e opposizione segnalano da tempo il paradosso in aula.
Michele Ruffi