Personaggi L'attore torna al Massimo di Cagliari per l'anteprima della Notte dei Poeti La carne di Michelangelo
Alessio Boni: «Le inquietudini di un artista» -
T u vedi un blocco, diceva, «tu vedi un blocco, pensa all'immagine, l'immagine è dentro, bisogna soltanto spogliarla». Il marmo è carne. Carne e sangue. Affonda le mani nella carne; toccala; la senti, la accarezzi, la stringi. Leccala, baciala, mordila. È carne tenera e tremula, la tagli a piccoli pezzi, sempre più piccoli, sempre più piccoli. «Per forza di levare», diceva Michelangelo. «Per via di porre».
Levare, e porre. Porre, e levare. Con rabbia, con paura, con sgomento. Levare, e porre. Porre, e levare. Il David. La Pietà. Il Genio della Vittoria, il Primo Cristo della Minerva, la Rachele. Levare, e porre. Porre, e levare. «Senza aver visto la Cappella Sistina non è possibile capire ciò che un uomo è capace di fare», abbiamo letto, di Goethe, prima di leggere Werther. Michelangelo è stato un uomo capace di fare. E fermare il tempo; fermare la bellezza; fermare tutto questo rumore: il silenzio è nel suo marmo, la perfezione di un attimo è nella sua natura transitoria.
Ecco, perché, mercoledì 19 febbraio andremo a vedere Alessio Boni che porta in scena Michelangelo. Ore 20.30, Teatro Massimo di Cagliari, anteprima (fuori stagione) della Notte dei Poeti. «Un racconto fra luci e ombre che svela il tragico dualismo di spirito e materia», dice Boni - e Boni, oggi, è uno degli attori più bravi che abbiamo. Così quando parla di «amaro prezzo del genio e sensibilità esasperata», sappiamo che è vero, perché la sensibilità, esasperata, è la sua, che è stato Puccini e Caravaggio, Walter Chiari e Ulisse, il principe Andrej Bolkonskij di “Guerra e Pace” e il terrorista Giorgio Pellegrini di “Arrivederci amore, ciao”.
Uno spettacolo importante, e di complesse costruzioni. L'artista, il suo fascino evidente, il suo dramma segreto, e quel desiderio di una perfezione raggiungibile solo dominando la materia (levare, e porre; porre, e levare) rivivono in una partitura scenica in cui le coreografie interpretate dagli Imperfect Dancers animano i paesaggi abitati dalle immagini dei capolavori; con le sequenze video di Giacomo Verde; sulla colonna sonora di Dario Arcidiacono; per la regia di Alessio Pizzech. Alessio Boni è un Michelangelo rigoroso, saggio, malinconico. Dovrebbe essere vecchio: ma è bellissimo.
E “La Carne del Marmo - Incontro con Michelangelo Buonarrotti” diventa un viaggio tra la luce del Rinascimento, o dell'ideale rinascimentale, e l'oscurità di un cuore di uomo che si fa genio.
Botteghino aperto, biglietti (posto unico), intero 20 euro - ridotto 15 euro (per abbonati CeDAC e under 25), info: cedac@cedacsardegna.it.
«Tu vedi un blocco», diceva Michelangelo, «tu vedi un blocco, pensa all'immagine, l'immagine è dentro, bisogna soltanto spogliarla». Il 19 febbraio, su Raiuno, va la seconda serata del Festival di Sanremo. Decidete voi quale blocco, quale immagine, quale nudità dell'anima preferite.
Francesca Figus