Cagliari, l’intimazione della società proprietaria della sede: chiede arretrati per quasi due milioni, udienza in aprile
di Mauro Lissia wCAGLIARI
Dopo l’istanza di fallimento, ad Abbanoa è arrivata l’intimazione di sfratto dalla sede operativa di Cagliari, quattro piani di un edificio in viale Diaz. Il motivo: morosità, la società che gestisce il servizio idrico nell’isola non paga l’affitto da luglio del 2011. Finora, secondo l’avvocato Andrea Tedde che ha firmato l’atto di citazione, la società Edilizia Direzionale S.e.di srl ha maturato un credito di un milione e 853 mila euro che comprende aggiornamenti Istat e imposte di registro. Se non salderà il debito, Abbanoa dovrà probabilmente sgomberare gli uffici per trasferire altrove la direzione generale e tutto il personale. Il problema del debito sarà poi esaminato dal tribunale civile. L’udienza è fissata al prossimo primo di aprile, quando il giudice sarà chiamato a convalidare lo sfratto. Nel frattempo Abbanoa potrebbe saldare gli arretrati, ipotesi remota considerato lo stato finanziario della società, che per la Procura di Nuoro ha già raggiunto lo stato di insolvenza. L’atto notificato lo scorso 6 febbraio agli uffici della sede legale, a Nuoro, ricostruisce nei dettagli la situazione debitoria, partendo dal contratto d’affitto stipulato il 24 giugno 2005 dall’Esaf, l’ente sardo delle acque incorporato da Abbanoa sei anni fa. Modificata la configurazione sociale, la società controllata dalla Regione ha mantenuto gli uffici operativi cagliaritani in quella sede, accollandosi un canone d’affitto di 500 mila euro all’anno da pagarsi in rate quadrimestrali. Una cifra piuttosto elevata per un immobile di 4213 metri quadrati su piano terra e altri quattro piani, più locali seminterrati destinati ad autorimessa, che però non è bastato ad Abbanoa per contenere tutte le sue attività amministrative. Il 28 settembre 2012 infatti, malgrado un’esposizione finanziaria molto preoccupante, i vertici della società hanno deciso di allargare la sede prendendo in affitto nello stesso stabile altri 2649 metri quadrati che hanno fatto lievitare il canone d’affitto fino a 676 mila euro all’anno. A quella data Abbanoa aveva già «bruciato» quindici mesi di affitto, ma è chiaro che la società proprietaria dell’edificio nutriva ancora una certa fiducia nella possibilità di arrivare prima o poi all’incasso del credito. Il tempo però è trascorso invano. La Edilizia Direzionale - il proprietario è il notaio Alberto Floris, fratello dell’ex sindaco di Cagliari - a leggere l’intimazione di sfratto, ha sollecitato più volte e in modo formale Abbanoa perché onorasse il contratto ma è stato tutto inutile: non è arrivato un centesimo. Cominciato il nuovo anno, il rapporto di corrispondenza tra l’avvocato Tedde e la società regionale si è interrotto e si è aperto formalmente il contenzioso legale: primo passo l’intimazione di sfratto, con l’annuncio di una richiesta di ingiunzione per la somma che non è stata versata. Una somma ingente, che rende ancora più profonda la voragine nei conti di Abbanoa. A breve - secondo quanto ha anticipato il commissario dell’Aato Alessandro Bianchi alla Nuova Sardegna - si riunirà l’assemblea dei soci e non è difficile prevedere che l’iniziativa dell’impresa proprietaria della sede operativa dovrà essere discussa per cercare una soluzione.