Presentato il bilancio 2014: manovra da 394 milioni di euro - Dalla Regione 3 milioni di mancati trasferimenti nelle casse del Municipio
Mancano la discussione e il voto ma le cifre ne tracciano già il profilo. Il bilancio di previsione 2014-2016 (“pochi Comuni come il nostro lo hanno già pronto”, ha detto il sindaco Massimo Zedda in Consiglio) giunge in Aula dopo che la Regione, con la legge finanziaria per il 2014 ha tagliato i trasferimenti agli enti. «All'articolo 4», ha chiarito Zedda, «si definisce il fondo unico quantificandolo nello stesso importo del 2013 ma all'articolo 1 si precisa che nel fondo confluisce il trasferimento compensativo dell'addizionale comunale energia elettrica». Da qui il taglio dei trasferimenti di 28,3 milioni. «Per Cagliari significa 3 milioni in meno. E a causa della norma sopravvenuta, il progetto di bilancio che la Giunta ha proposto non può essere considerato in equilibrio».
I TEMPI Il bilancio presentato in Aula è stato preparato prima della legge finanziaria e ha dovuto «confrontarsi con una normativa sulla finanza locale in continua trasformazione: dal passaggio verso il federalismo fiscale alla mancanza di certezza di tempi e risorse».
LE CIFRE Il documento prevede una manovra complessiva di 394,714 milioni di euro (al netto delle partite di giro che valgono 25,6 milioni): 244,460 milioni di entrate correnti, 54,092 in conto capitale, 96,162 di utilizzo del fondo pluriennale vincolato, 247,186 milioni di spese correnti e 147,528 di spese in conto capitale. Il capitolo più scottante riguarda quello delle imposte. Il nuovo tributo Iuc (Imposta unica comunale) prevede entrate pari a 114,051 milioni: 45,100 milioni di Imu, 21,630 milioni di Tasi (tassa servizi indivisibili), 47,321 di Tari (tassa sui rifiuti).
ZEDDA «Due delle tre componenti della Iuc», ha sottolinea il sindaco, «hanno un riferimento alle imposte precedenti: la Tari alla Tares, l'Imu riferita agli immobili diversi da casa principale e il nuovo tributo Tasi».
IMU L'imposta è dovuta solo sugli immobili che non vengono utilizzate come casa principale. «Le uniche abitazioni principali soggette a Imu sono quelle di lusso». Non sono state proposte modifiche rispetto al 2013.
TASI «La soggettività passiva di questo tributo ricorda l'Imu sulle abitazioni principali». Le tariffe: 0,21 per cento per gli immobili adibiti ad abitazione principale e 0,1 per cento per gli altri immobili. L'imposta dovrà essere pagata per «il 90 per cento dal proprietario e il restante 10 per cento dall'utilizzatore». Questa scelta - ha tenuto a precisare Zedda - «è coerente con la volontà dell'amministrazione di tutelare chi non possiede una casa di proprietà». Sul fronte delta Tasi, Anci e Governo nazionale hanno raggiunto un accordo: i Comuni potranno aumentare le aliquote Tasi fino allo 0,8 per mille, da utilizzare «esclusivamente per la concessione delle detrazioni». Quanto stabilito consentirà al Comune di «rendere meno oneroso per alcune categorie il passaggio da Imu a Tasi». La Giunta, nell'attesa che l'«accordo di traduca in norma», sta preparando un emendamento da proporre al Consiglio.
TARI Il tributo tiene conto del servizio di raccolta dei rifiuti porta a porta con un nuovo appalto che dovrà iniziare da luglio. Appalto che «comporterà costi iniziali più alti e risparmi nel medio e lungo periodo».
Pietro Picciau