Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Lirico, sul podio il grande Jeffrey Tate

Fonte: La Nuova Sardegna
7 febbraio 2014


 
Oggi e domani al Comunale uno dei più importanti direttori d’orchestra 
 
 
 
Il celebre maestro britannico è uno specialista nel repertorio tardoromantico inglese ma anche un rinomato interprete delle pagine musicali di Mozart, Bruckner e Mahler
 
 

di Gabriele Balloi

CAGLIARI Ultimamente, a vestire i panni del consulente artistico al Teatro Lirico è stato Marco Faelli, da anni validissimo maestro del coro. E di recente ha precisato d’essere sempre partito dai programmi, dalla scelta delle pagine musicali e, solo dopo, aver provato a pensare quale fosse di volta in volta l’interprete più adatto per sensibilità e congenialità al repertorio, e così via. Tale ponderatezza ha quindi trovato uno degli esiti più felici nel primo appuntamento della Stagione . Difatti,oggi (ore 20,30) e domani (ore 19) a dirigere Brahms, R.Strauss, R.V.Williams ed Elgar, salirà sul podio il grande Jeffrey Tate, fra i massimi interpreti del repertorio tardoromantico ma non solo. È assai rinomato, ad esempio, anche per le sue letture mozartiane: si pensi alle “storiche” incisioni dei Concerti per pianoforte, con solista la giapponese Mitsuko Uchida insieme alla mitica English Chamber Orchestra, di cui è stato a lungo il direttore principale. Ma i suoi autori prediletti oltre a Wagner, Bruckner, Mahler, Strauss e altri, sono in primis compositori britannici come Williams, o ancor di più Edward Elgar e Benjamin Britten. Nel 1961, appena diciottenne nel coro della Cambridge University Music Society come basso, ebbe il privilegio di essere diretto da Britten in persona. Insomma, chi meglio di Tate può capire e restituirci appieno il carattere della letteratura musicale inglese di primo Novecento? Basterebbe ascoltare le registrazioni delle Sinfonie ed Ouverture di Elgar, per accorgersi dell’incantevole capacità di fraseggio, lo struggente respiro cameristico che ottiene in più d’un passaggio, il lussureggiante ventaglio di colori e la sopraffina gestione dell’agogica. Tate, da tempo fregiato del titolo di “Commander of the Most Excellent Order of the British Empire”, nasce a Salisbury classe 1943, e inizialmente si laurea in medicina. La precisione chirurgica, però, capisce presto di volerla applicare all’analisi interpretativa, come musicista. Dopo essere stato nei Settanta assistente di Solti, Davis, Kleiber, Karajan, Boulez, esordisce come direttore d’orchestra nel ‘78 con la «Carmen» di Bizet. Da quel momento in poi guiderà regolarmente le più importanti orchestre, nei festival più prestigiosi.