Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'Italia degli spiantati e senza cibo

Fonte: L'Unione Sarda
7 febbraio 2014

Aumenta (+10%) il numero dei poveri. In Sardegna sono 90mila - Gli indigenti sono oltre quattro milioni concentrati soprattutto al Sud e nelle isole

 

Spiantati e senza cibo. La crisi sta lasciando ferite profonde sulla pelle degli italiani. I bisognosi sono diventati un esercito che fa paura. Poveri a tal punto da dover chiedere un tozzo di pane per sopravvivere. Con un aumento del 10 per cento salgono alla cifra record di 4,06 milioni le persone che nel 2013 hanno ricevuto un aiuto. E la Sardegna non è da meno, registrando poco meno di 90 mila indigenti. È quanto afferma la Coldiretti nel commentare uno degli effetti della riduzione del reddito delle famiglie, evidenziato nei giorni scorsi dall'Istat.
I NUMERI Ma è il resoconto nudo e crudo dei dati che colpisce. Quasi 4 persone su 10 (il 37 per cento) che hanno avuto bisogno di aiuti alimentari nel 2013 si trovano nel sud Italia, dove si contano ben 1.542.175 indigenti, in aumento del 65 per cento negli ultimi tre anni. A preoccupare - sottolinea la Coldiretti - non è solo il trend negativo del sud, ma anche la concentrazione del disagio, con gli assistiti che assumono valori notevoli in Campania (da 509.928 a 913.213 indigenti) e, in misura minore, in Puglia e Calabria. Nell'Italia centrale, il numero dei beneficiari di aiuti alimentari sale tra il 2010 e il 2013 da 537.068 a 720.636, ma nel Lazio, che passa dai 326.938 ai 423.233 assistiti, gli aumenti assumono un'importanza maggiore.
SICILIA E SARDEGNA Nelle isole, vale a dire Sicilia e Sardegna, il numero degli indigenti assistiti cresce tra il 2010 e il 2013 del 51 per cento, passando da 496.771 a 748.584, dei quali - precisa la Coldiretti - 660.152 in Sicilia e 88.432 in Sardegna. La situazione non è rosea nemmeno al Nord dove il numero degli indigenti tra il 2010 e il 2013 è cresciuto da 797.939 a 1.056.855 unità (+32 per cento). In Lombardia si passa dai 261.063 assistiti del 2010 ai 329.746 del 2013 (+26 per cento) e in Emilia Romagna - continua la Coldiretti - dai 163.029 del 2010 ai 228.591 dopo il terremoto (+40 per cento).
I COMMENTI «Per effetto della crisi economica e della perdita di lavoro», spiega Battista Cualbu, presidente regionale di Coldiretti «si sta registrando un aumento esponenziale degli italiani senza risorse sufficienti neanche a sfamarsi: il nostro ufficio studi conferma che erano 2,7 milioni nel 2010, sono saliti a 3,3 milioni nel 2011 e hanno raggiunto i 3,7 milioni nel 2012. Una situazione drammatica», incalza Cualbu «che rappresenta la punta di un iceberg delle difficoltà che incontrano molte famiglie nel momento di fare la spesa». La situazione della Sardegna è in linea con il dato nazionale. «Credo che, in realtà, siamo messi peggio, visto che da noi i redditi sono tendenzialmente più bassi rispetto alla media nazionale», osserva ancora Cualbu. «Se possiamo dare un consiglio ai sardi, almeno a quelli che possono permettersi di fare regolarmente la spesa, è di comprare prodotti freschi: quelli che cioè durano di più». Molte famiglie hanno iniziato a farlo, rivolgendosi ai mercatini all'aperto. Il problema è che le quantità acquistate, conferma Cualbu, si sono ridotte negli ultimi anni. Ma è il segno dei tempi. E della crisi.
Lanfranco Olivieri