La grande ricercatrice e cantautrice sabato al teatro Massimo in duo con il figlio Francesco
di Walter Porcedda
CAGLIARI Arriva la signora del canto popolare italiano, la grande Giovanna Marini, di scena questo sabato alle 18 nella sala Minimax del teatro Massimo. Cantante e valente ricercatrice etnomusicale, ha trascorso tutta la sua vita artistica in una instancabile attività di ricerca e valorizzazione della canzone popolare italiana. Musicista veneratissima in ambito folk è anche autrice di cantate e ballate entrate ormai nel grande bagaglio della canzone d’autore. Giovanna Marini, che negli anni Sessanta ha frequentato e conosciuto personalmente i migliori intellettuali dell’epoca – da Pier Paolo Pasolini a Italo Calvino – si è sempre confrontata, spesso anche collaborando, con il Gotha della ricerca antropologica italiana. Dagli etnomusicologi Roberto Leydi e Alessandro Portelli a grandi studiosi di tradizioni popolari come Diego Carpitella, l’illustre Alberto Maria Cirese e lo scrittore sardo Giulio Angioni. Protagonista principe della riscoperta del canto sociale tricolore è figura di spicco del Nuovo Canzoniere Italiano esibendosi con il meglio della musica italiana degli anni Settanta: da Ivan Della Mea a Paolo Pietrangeli a Caterina Bueno. Stringe amicizia anche con il poeta sardo Peppino Marotto e il coro a tenores di Orgosolo. Tra i suoi spettacoli più famosi “Ci ragione e canto” con la regia di Dario Fo (a questo periodo risale la composizione di alcune delle sue più famose ballate: da “Chiesa Chiesa” a “L’Eroe”. A metà settanta si colloca a fondazione del suo celebre Quartetto Vocale che nel corso degli anni ha subito diversi cambi (all’interno di questo mini ensemble hanno cantato importanti interpreti femminili come Lucilla Galeazzi e tante altre). Nello stesso anno (1975) dà anche vita alla scuola popolare di Musica del Testaccio a Roma che diventerà ben presto uno dei luoghi di riferimento per chi è impegnato sul fronte della ricerca e sperimentazione musicale.
La sua straordinaria presenza in scena, la sua voce meravigliosa conquista all’estero anche i cugini francesi (e a Parigi, all’Università di Saint Denis insegnerà come docente di etnomusicologia per un decennio dal 1990 al 2000). Dopo il successo registrato nel concerto tenuto due estati fa nella comunità la Collina, autorganizzata da un gruppo di sostenitori (dalla cantante Clara Murtas a Luca Nulchis, le associazioni Carovana Smi e Miele Amaro) utilizzando la formula originale della sottoscrizione è stato deciso dallo stesso gruppo di presentare sabato questo nuovo concerto di Giovanna Marini che per l’occasione si presenterà sul palco assieme al figlio Francesco, sassofonista, clarinettista e compositore. “Un canto lungo 50 anni” si intitola il set che verrà proposto al pubblico sardo. «Si tratta di un repertorio nato attraverso gli anni – dice Giovanna Marini – oramai 52 per l’appunto, da quando cantavo e mi accompagnavo con la chitarra e Francesco veniva in aiuto con la sua voce e la sua memoria dei testi negli anni sessanta quando si suonava e cantava in giro, per Festival di tutti i tipi». Invece che tenerli nel cassetto della memoria «questi canti del cuore preferisco lasciarli alla memoria degli altri, soprattutto giovani...»