Tuvixeddu, la Corte d'Appello di Roma respinge la richiesta della Regione di sospendere gli effetti del Lodo Arbitrale: Coimpresa che aveva ottenuto i permessi per costruire sul colle, poi bloccati dal Ppr targato Soru, dovrà essere risarcita con 76 milioni di euro.
CAGLIARI - Legittimi i vincoli sul colle di Tuvixeddu imposti dal Piano paesaggistico regionale nel 2006, altrettanto il diritto dell'impresa del costruttore Gualtiero Cualbu ad essere indennizzata per i mancati guadagni e gli investimenti effettuati. Oggi a Roma la decisione della Corte d'Appello ha aggiunto un ulteriore tassello all'annosa vicenda riguardante il colle dove sorge la più importante necropoli punica del Mediterraneo: è stata infatti respinta la richiesta, avanzata dai legali della Regione, di sospendere l'esecutività del Lodo Arbitrale che, lo scorso maggio, aveva dato ragione a Coimpresa riconoscendole un indennizzo stimato in circa 76 milioni di euro.
I lavori, autorizzati nel 2000 per effetto di un accordo di programma Regione-Comune-Coimpresa, vennero sospesi nel 2006 a seguito dell'entrata in vigore del Piano paesaggistico regionale (legislatura Soru) che aveva imposto dei vincoli (riconosciuti legittimi da diverse sentenze di Consiglio di Stato e Tar) per tutelare il colle.
Tuttavia c'è un conto da pagare. Cappellacci in proposito sottolinea "le conseguenze di una guerra ideologica, portata avanti con una furia cieca dalla Giunta Soru rischiano ora di pesare sulla collettività, che non solo si vede privata di una strada e di un parco, ma é esposta al risarcimento di somme ingentissime. Questi sono i danni del piano paesaggistico tanto decantato dai finti ambientalisti, che non tutela niente e che ha portato cause giudiziarie, risarcimento e l'impossibilità per la città di riappropriarsi dei propri spazi. Chi con la propria condotta ha causato tutto questo dovrà risponderne personalmente".