Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Holodomor, la vergogna sovietica prende corpo al Lazzaretto

Fonte: L'Unione Sarda
29 gennaio 2014

 

A Cagliari, Sant'Elia, sino al 9 febbraio

 

Penombra, al Lazzaretto di Cagliari, per una mostra che commemora l'Holodomor, la carestia artificiale che affamò l'Ucraina nei primi anni Trenta del Novecento.
«Bisogna trasformare l'Ucraina in una vera fortezza dell'URSS», scriveva Stalin nel 1932. «Costi quel che costi». Costò milioni di morti e la desertificazione della terra. Nelle immagini, donne con gli scialli e le camicie ricamate accanto a volti scavati dall'inedia. Anche il pugno di grano nascosto da una madre nella culla del suo bimbo, fu requisito. «Portavano via anche i piselli e i barattoli di fagioli».
Furono raccolte tonnellate d'oro e d'argento: si portavano i preziosi nei negozi Torgsin e in cambio si riceveva qualche chilo di farina. I contadini dissidenti venivano arrestati e mandati nei gulag siberiani. L'Europa non fece nulla, dicono le note dei curatori, ovvero l'Organizzazione Cittadini Immigrati, la cooperativa Lazzaretto 2000 e Stefano Obino. Protagonista, quest'ultimo, della seconda sezione di una rassegna dedicata ai Giorni della Memoria e visibile sino al 9 febbraio (ingresso libero.)
Obino racconta nel suo “Quaderno di viaggio dentro il Kampf Lager” la crudeltà dell'Olocausto. Gli striscioni riportano i nomi di Buchenwald, Sobibor, Auschwitz. I disegni ritraggono i deportati e i luoghi delle loro prigioni. Alla fine della sala, ghiaia, pali e filo spinato. Nelle vetrine di un allestimento per forza di cose didascalico, insegne naziste, bottoni, cappelli da Kapo.
Alessandra Menesini