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I numeri della crisi: "A Cagliari sempre più poveri, un giovane su due non lavora"

Fonte: web SardegnaOggi.it
27 gennaio 2014

Non si arresta la crisi nella provincia di Cagliari: lo certificano i dati forniti dalle segreterie territoriali di Cgil, Cisl e Uil. Aumenta il numero dei giovani costretti ad emigrare, mentre collassa l’edilizia. Carmelo Farci (Cgil) boccia la Regione: "C' è stata una gestione fallimentare: si è andati avanti per spot, affrontando la crisi in modo sbagliato".

CAGLIARI - “Il Cagliaritano si sta impoverendo sempre più": è il grido d’allarme lanciato dalle segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil durante la conferenza unitaria dove hanno tracciato un quadro sulla situazione territoriale del 2013. Numeri sempre più negativi: il Pil ha perso oltre 8 punti negli ultimi anni, si lavora sempre meno e con contratti atipici o comunque a termine, mentre il tasso di disoccupazione ha toccato quota 15,5%.

“Tra i giovani la percentuale si attesta al 57%” ha spiegato Mimmo Contu della Cisl, “mediamente ogni 2 giovani 1 non lavora”. Delle 15.463 domande di mobilità in deroga del 2013, quasi 6000 arrivano dalla provincia di Cagliari. Per quanto riguarda la cassa integrazione in deroga, a fronte di 12.763 pratiche regionali, 4973 sono state presentate da 793 imprese della provincia. “Il fatto che stiano aumentando sempre più le richieste di strumenti in deroga a scapito di quelli ordinari per far fronte alla crisi, la dice lunga sulla situazione in cui ci troviamo” ha detto Gianni Olla della Uil.Dal 2008, anno in cui gli ammortizzatori in deroga sono stati attivati, a oggi, le richieste sono aumentate del 630%, e in molti nel 2013 non hanno ricevuto un centesimo.

L’edilizia è al collasso: nel giro di 5 anni si è passati da 14323 operatori a quasi 8000. “In questo contesto negativo, anche chi ha avuto la fortuna di continuare a lavorare è comunque più povero” ha proseguito Olla, “in edilizia gli operai vengono retribuiti sulla base delle ore lavorate: c’è stato un vero e proprio crollo”. Non va meglio in quello che per lungo tempo è stato un settore trainante del cagliaritano: la crisi ha toccato anche le aree industriali di Macchiareddu e Sarroch, dove da diversi anni si registra una diminuzione dei lavoratori.

I sindacato chiedono un dialogo con le istituzioni, rivendicando un ruolo attivo nel rilancio del lavoro. “Siamo a un punto di non ritorno, tutti i soggetti si devono responsabilizzare e fare sistema” ha dichiarato il segretario provinciale della Uil. A partire dal Comune: “I 340 milioni di euro previsti nel piano triennale delle opere pubbliche dovrebbero essere messi subito in circolo per creare nuove condizioni lavorative e fare uscire le persone dall’assistenzialismo” ha detto Carmelo Farci della Cgil. Sonora stroncatura all'amministrazione Cappellacci da parte di Farci: “Questa è stata una legislatura sprecata: c’è stata una gestione fallimentare, senza programmazione, andando avanti per spot. E’ mancato qualsiasi tipo di piano e la crisi è stata affrontata in modo sbagliato. Mi auguro col rinnovo ci sia un’inversione di tendenza con l’arrivo di persone capaci e competenti: ne abbiamo un disperato bisogno”.