Rassegna Stampa

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La pubblica amministrazione paga tardi, imprese in crisi: "Cinque mesi per saldare una fattura"

Fonte: web SardegnaOggi.it
27 gennaio 2014

Nel 2012 la pubblica amministrazione per saldare una fattura ha impiegato una media di 170 giorni, circa cinque mesi. Un problema per tantissime piccole imprese sarde, circa tremila, che hanno gli enti pubblici fra i maggiori clienti. I dati di Confartigianato.

CAGLIARI - Sono 2.829 le piccole imprese della Sardegna (fino a 9 addetti), che hanno la Pubblica Amministrazione fra i tre maggiori clienti: queste rappresentano l’11,7% delle imprese regionali, dato che pone l’Isola al quarto posto assoluto in Italia. E’ quanto emerge dal Dossier dell’Ufficio Studi di Confartigianato “I debiti della Pubblica Amministrazione al tempo del credit crunch”, che analizza i dati Istat al tempo della stretta creditizia.

I DATI. Tra le aziende che lavorano con la Publica amministrazione sarda, in primis le costruzioni (21,3%), poi le global services (10,8%), le industriali (10,2%) e quelle commerciali o che effettuano servizio di riparazioni (7,4%).  Nelle province sarde, le imprese di Carbonia Iglesias sono 142 (il 9,6% del totale aziende del territorio), di Cagliari 1175 (13,3%), del Medio Campidano 149 (l’11,55), di Nuoro 338 (16,9%), dell’Ogliastra 83 (10,5%), di Olbia Tempio 244 (8,2%), di Oristano 133 (6,4%)e di Sassari 564 (11,9%).

“Questi dati dimostrano come la vita di buona parte delle piccole imprese sarde, dipenda dai tempi di pagamento della Pubblica Amministrazione – afferma Luca Murgianu, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – ricordiamoci che, già all’inizio del 2012, nella nostra isola occorrevano 116 giorni di media per saldare le fatture. E questi ritardi generavano, indirettamente, ben 100 milioni di euro di interessi passivi e more da pagare da parte delle imprese verso banche o fornitori”.

“Nel 2012, la Pubblica Amministrazione italiana - continua Murgianu –  ha impiegato circa 170 giorni di media (circa cinque mesi .ndr) per saldare le fatture, il 178,7% in più rispetto allo standard europeo (109 giorni in più). Tenendo conto che le fatture, secondo la Direttiva Europea, dovrebbero essere pagate entro 30 giorni, questo ritardo costa alle imprese fornitrici italiane ben 2,2 miliardi di euro”.