Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Cagliari in vendita, addio di Cellino

Fonte: L'Unione Sarda
23 gennaio 2014

«Amo i miei giocatori e Lopez, ma non ho più forze» - Vicino il cambio al vertice, contatti con un emiro arabo. Il presidente è volato in Inghilterra

 

di Enrico Pilia
Lo ripete, mentre discute con un venditore di sigarette, a Londra: «Io amo Cagliari, la squadra e l'allenatore, i tifosi li adoro, ma come faccio a continuare?». La voce commossa, fra esclamazioni in inglese e mezze frasi per dire, e soprattutto non dire, quello che gli suggerisce il cuore. Il Cagliari, il suo Cagliari è in vendita. Adesso è vero, Massimo Cellino ne ha viste e vissute troppe per restare aggrappato a un sogno, quello di vedere uno stadio pieno e una squadra senza problemi di sopravvivenza. Sull'acquirente, e su trattative che - secondo indiscrezioni - viaggiano fra il Qatar, l'Inghilterra e l'Italia, quello che è ancora il presidente del Cagliari non pronuncia neanche una parola. Glielo impone la scaramanzia, una delle sue regole di vita, e soprattutto quei princìpi di massima riservatezza che accompagnano affari di questa portata. Visti gli stracci che stanno volando fra Juve e Inter in queste ore, Cellino si “blinda” e conferma quanto sia abile nel muoversi in uno scenario di squali e ricchi poco scaltri.
LA QUESTIONE STADIO Per il Cagliari, che dal giugno del 1992 è di proprietà di Cellino, sembra sia arrivato il momento di un cambio al vertice. Poco meno di un anno fa, l'arresto del presidente per l'affare Is Arenas ha cominciato a creare, nella sua testa, più di un dubbio sul reale desiderio di restare alla guida della società, vero grande amore - a parte la famiglia - della sua vita. Complice il suo carattere difficile, qualsiasi strada verso la realizzazione di una “casa” per il Cagliari si è chiusa, una dopo l'altra, fra Elmas, Quartu e Cagliari. La questione stadio è diventata, a parte la vicenda giudiziaria, predominante anche nel percorso sportivo del club. Ci sono stati gli appelli dei giocatori, pubblici e privati, ci sono state cessioni (Thiago Ribeiro e Nainggolan) dove l'assenza di un palcoscenico dignitoso per il Cagliari è stata uno dei motivi che hanno spinto Cellino e i giocatori a dirsi addio. L'ultimo sfogo («Vendo tutti, chi vuole andare via è libero»), alla fine della partita col Napoli, era un segnale chiaro. Nelle ultime ore, la conferma che la cessione del Cagliari è in testa ai pensieri del suo proprietario.
L'AFFARE Nell'autunno del 2005, Cellino era arrivato a un passo dalla vendita della società e del centro sportivo di Assemini a due imprenditori cagliaritani, Sergio Porcedda (poi diventato presidente per sei mesi del Bologna) e Angelo Cerina. L'affare sfumò e Cellino riprese fiducia, ottenendo fra l'altro una salvezza memorabile dopo quattro cambi in panchina. Oggi il presidente ha voglia di lasciare, lo dice apertamente ed è pronto a cedere la società. Gli indizi sono pochi: ci sarebbe un emiro (la famiglia reale del Qatar ha acquistato due anni fa la Costa Smeralda) pronto a rilevare il Cagliari. Trattative riservatissime, in parallelo con quelle - andate a buon fine - per l'acquisizione del club inglese del Leeds. Non è escluso che la frequente presenza a Londra del presidente sia da collegare anche al Cagliari. Nella trattativa, sarebbe stato inserito anche il centro sportivo di Assemini, valutato nel 2005 circa 5 milioni di euro. Cellino ci ripenserà anche questa volta?