- Decine di occhi elettronici ma servono solo a monitorare i flussi di traffico
Occhio alle telecamere installate sui semafori. Tra Cagliari e hinterland ce ne sono una sessantina. Quasi tutte, però, pur essendo attive, non sono abilitate per sanzionare i trasgressori del codice della strada. «Funzionano 24 ore su 24 ma servono solo per il monitoraggio del traffico - chiarisce il comandante della Polizia municipale, Mario Delogu - e per tenere sotto controllo l'ordine pubblico». In città l'occhio elettronico è in funzione soltanto in quattro incroci: via San Michele angolo piazza Sant'Avendrace, via Dante angolo via Salaris, viale Cimitero angolo via Logudoro e viale Marconi angolo via Sarpi.
Sfuggire è impossibile perché le telecamere leggono la targa dell'auto e il verbale (con tanto di bollettino allegato) arriva a casa. La sanzione scatta anche in caso di rosso "bruciato" per una frazione di secondo. «L'importo da versare per chi passa col rosso è pari a 162 euro ed è prevista anche una decurtazione di 6 punti dalla patente - ricorda Delogu - in caso di recidiva (seconda sanzione entro due anni dalla prima) l'automobilista indisciplinato si vedrà sospendere la patente di guida da uno a tre mesi». Il grande fratello stradale è l'incubo di chi si sposta quotidianamente in auto o in moto. «La paura di incorrere in sanzioni è tale che su strada si assiste spesso a scene bizzarre - afferma Delogu - C'è chi “inchioda” non appena vede il giallo in uno dei quattro incroci rischiando di essere tamponato dalle vetture che seguono. E c'è chi fa peggio. Alla vista del verde, anziché accelerare e attraversare l'incrocio, rallenta fino a fermarsi in attesa che la luce diventi rossa, per poi aspettare un nuovo verde e ripartire di slancio nella certezza di non poter essere multato».
Tra le telecamere più temute spiccano quelle di via Peretti, all'altezza del Tennis club Su Planu, di fronte all'ospedale Brotzu, installate nel territorio comunale di Selargius.
Paolo Loche