- Lettera a Zedda

Nessuno ci aveva ancora pensato: una targa o una via della città per ricordare Amsicora Capra, tra i più brillanti imprenditori cagliaritani dal XX secolo, capace di sfruttare il progresso tecnologico e adattarlo al proprio modello industriale. «Si tratta di un riconoscimento doveroso», ha scritto il consigliere comunale Enrico Lobina nella lettera inviata l'altro ieri al sindaco Massimo Zedda e all'assessore agli Affari generali Anna Paola Loi. L'iniziativa della targa, se accolta, «contribuirebbe a far conoscere l'opera e le qualità imprenditoriali di Capra».
Sotto la sua gestione decollò la cantina fondata a Quartu tra il 1850 e il 1860 dal padre Giovanni Battista. In pochi anni la Vinalcol si trasformò e diventò una grossa azienda composta da distillerie e cantine. La Vinalcol creò occupazione «riuscendo quasi da sola a risollevare l'intero comparto viticolo sardo durante la crisi del secondo decennio del '900, arrivando a esportare e diffondere la qualità dei prodotti vinacei sardi».
Nel 1912 fondò in città il primo stabilimento dell'Ichnusa ma è nel 1967 che lo stabilimento realizzato ad Assemini installò serbatoi di fermentazione - primo in Italia - cilindro-conico verticali. Dal 1986 l'azienda è a capitale olandese: oggi occupa 90 persone e produce 650 mila ettolitri di birra. «Già per questi risultati Capra meriterebbe uno spazio-ricordo in città». Amsicora Capra è stato anche un esportatore «grazie al sapiente utilizzo di mezzi di trasporto via terra e via mare, arrivando ad avere una flotta di battelli a vapore di proprietà» e ad «acquistare numerose linee di trasporto tramviario». Un capitano d'industria, esempio «di ceto produttivo vincente e anti-parassitario», al quale è doveroso «riconoscere una valenza sociale importante». Per questa capacità di far «crescere sviluppo industriale e benessere nel proprio territorio» Lobina chiede al sindaco che, per Amsicora Capra, via sia in città una targa o una via a lui dedicata. (p. p.)