I biglietti per il match contro la Juve esauriti in due ore - Forse per la partita contro il Milan (il 26 gennaio) la capienza a 16 mila posti
Subito dopo la sfida con i bianconeri potrebbero riprendere i lavori per completare la Curva Sud. Al momento sulla pista d'atletica ci sono solo le basi su cui poggerà il resto degli spalti.
Gennaio sarà un mese decisivo per il destino del sant'Elia, perché dopo la sfida di domenica contro la Juventus, con un surreale tutto esaurito (i biglietti sono stati venduti in due ore) da 4800 tifosi, sarà la volta del Milan. Il 26 infatti arriveranno in città i rossoneri, nel frattempo il Cagliari spera che la telenovela dello stadio arrivi all'ultima puntata, e infine il tribunale deciderà sulla richiesta di sequestro di una parte delle strutture avanzata dalla Clarin Italia.
CURVA SUD Nei prossimi giorni, forse subito dopo la sfida con i bianconeri, potrebbero riprendere i lavori per completare la Curva Sud. Al momento sulla pista d'atletica ci sono solo le basi su cui poggerà il resto degli spalti. Nelle ultime ore c'è stato un fitto scambio di lettere (e di accuse neanche troppo velate) tra la società e il Comune. La prima sostiene di aspettare un via libera dagli uffici per riprendere il cantiere, il secondo dice di essere pronto ad andare avanti con il progetto per 16mila spettatori e di aver bloccato tutto per i ritardi legati al caso Clarin, chiuso però - dicono i rossoblù - nel giro di poco tempo. Così gli operai incaricati da Viale La Playa potrebbero andare avanti con il programma, in attesa di capire se le carte depositate in prefettura verranno modificate o meno.
INCOGNITA CEMENTO ARMATO L'incognita riguarda il versante Sud, e soprattutto le strutture in cemento armato del vecchio Sant'Elia. Il rischio di distacco di calcinacci è alto e il nodo va sciolto prima del sopralluogo della commissione di vigilanza. Potrebbero essere installate delle reti di protezione come nel resto dell'impianto, oppure si potrebbe allungare il percorso dei tunnel che dall'ingresso degli spalti metallici dovrebbero portare fino al piazzale esterno, bypassando il problema. Tra le varie soluzioni si sarebbe ipotizzata pure quella di una parziale demolizione delle tribune, poi accantonata. Ecco perché nelle scorse settimane si era parlato di una rivisitazione del progetto iniziale, che per ora non è stata presentata. Nelle prossime ore il Cagliari consegnerà al Comune i documenti relativi al collaudo dei Distinti, che mancano nel faldone depositato in Prefettura. Poi il Municipio chiederà una nuova convocazione dell'organo provinciale, riesumato dalla legge di Stabilità dopo l'abolizione decisa dalle norme sulla Spending review.
CONCILIAZIONE FALLITA Ma il destino dell'impianto non passerà solo per la commissione di vigilanza. Perché il 21 e il 22 gennaio sono in programma due nuove udienze in tribunale per la causa messa in piedi dalla Clarin Italia, che ha realizzato buona parte dello stadio. Ieri il giudice ha rimandato la decisione sul sequestro delle passerelle d'acceso ai vari settori. È stata la stessa società specializzata in tribune amovibili a chiedere un rinvio, dopo la costituzione in giudizio del Cagliari, che ieri ha presentato una memoria difensiva. «Tutto il sistema delle vie di esodo è realizzato con strutture di nostra proprietà», sostiene Roberto Rossi, direttore tecnico dell'impresa. Il giudice ieri ha invitato le parti a una conciliazione, senza successo: «Nella prossima udienza il tribunale deciderà se la ditta potrà rientrare all'interno del cantiere per recuperare materiali e attrezzature per oltre un milione di euro», spiega l'avvocato Walter Fontana.
Insomma, il braccio di ferro prosegue su più fronti, anche se la vicenda Clarin non preoccupa più di tanto i rossoblù. Ma la buona notizia per i tifosi è che almeno, dopo quasi due mesi di silenzio e blocco totale delle attività sul fronte stadio, qualcosa si muove.
Michele Ruffi