Rassegna Stampa

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Stalking, a Cagliari nel 2013 segnalati 45 casi

Fonte: web SardegnaOggi.it
7 gennaio 2014

Nel 2013, lo Sportello Donna Ceteris del Comune di Cagliari, ha registrato ben 45 casi ufficiali. "L'impegno, la professionalità e la rete di collaborazione sono elementi importanti per contrastare efficacemente il fenomeno".

CAGLIARI -  Lo Sportello Anti Stalking del Comune di Cagliari, ufficialmente istituto nel marzo del 2006, ha fatto registrare infatti ben 45 segnalazioni, per la maggior parte donne, come da statistica nazionale.  Negli ultimi sette anni sono state accolte numerose richieste d’aiuto da parte di donne (85%) e di uomini (15%). L’ età degli utenti è compresa tra i 18 e gli 80 anni. In modo particolare, si tratta di ex partner, sconosciuti, ammiratori, conoscenti o amici.

In parallelo all'attività anti stalking, Donna Ceteris rende noti anche i primi dati sulle casistiche di violenza nel 2013: nello specifico, sono 210 le prese in carico di tipo sociale, legale e psicologico. Il 60% delle donne hanno un'età compresa tra 31 e 50. Il 10% un'età che è compresa tra 19-30 (un dato questo in forte aumento rispetto agli scorsi anni).

"Sono dati che debbono farci riflettere - ha dichiarato la responsabile Donna Ceteris dello Sportello Anti Stalking di Cagliari - Antonella Pirastru - da diversi anni siamo presenti sul territorio offrendo competenza e professionalità a servizio dei tanti casi che costantemente si presentano al nostro sportello. Il nostro è un canale di denuncia diretto per le donne e gli uomini vittime di stalking, non solo perché possiamo contare sull'appoggio ufficiale delle forze dell'ordine, grazie alla stipula di un protocollo d'intesa con la Questura di Cagliari, ma anche perché lo Sportello Donna Ceteris, esiste già prima che, a livello nazionale, si paralasse di legge contro lo stalking. Il nostro sportello - aggiunge -, in questo senso, garantisce tutte le tappe fondamentali per il trattamento dei casi: dall'accoglienza telefonica e screening dei casi, alla consulenza legale, dalla valutazione del rischio della recidiva della violenza, al segretariato sociale, attraverso informazione, sensibilizzazione, consulenza sul territorio, lavoro di rete con operatori delle forze dell’ordine e i servizi territoriali".