Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Una famiglia di cinque persone: vita disperata con 520 euro al mese

Fonte: L'Unione Sarda
7 gennaio 2014

- Il dramma di un ex operaio: «Non posso pagare l'affitto»

 

In via Malfidano, nel cuore di Is Mirrionis, una famiglia composta da cinque persone (padre, madre e tre figli, di cui uno disabile grave) campa con appena 520 euro al mese. Luciano Tedde, 47 anni, e sua moglie Zaira Marras, 35 anni, risiedono da tanti anni in un appartamento di proprietà di Area, l'Agenzia regionale per l'edilizia abitativa. Da un po' di tempo non riescono più a pagare l'affitto perché sono entrambi disoccupati. In casa entrano 200 euro di sussidio comunale che si sommano a 320 euro provenienti dai fondi della Legge regionale 20 del 1997 (“Aiuti economici a favore di persone con disturbo mentale”).
«Prima di pagare l'affitto», spiega il capofamiglia, «dobbiamo pensare a dare da mangiare ai nostri figli». Luciano Tedde è un ex operaio del progetto “Cagliari fatti bella”. Si è sempre dato da fare per la sua famiglia ma ultimamente ha avuto gravi problemi di salute. «Purtroppo i medici mi hanno detto che devo stare fermo». Come se ciò non bastasse il sussidio per il figlio disabile (affetto da autismo) è stato diminuito e arriva quasi sempre in ritardo. «Ogni volta dobbiamo aspettare», denuncia il genitore, «perché Regione e Comune si rimpallano le competenze. Evidentemente c'è qualcuno che non si rende conto della nostra situazione. Quei 320 euro saranno anche pochi ma per noi sono fondamentali». I ritardi nell'erogazione delle somme alle famiglie sono prassi e tanti beneficiari hanno rischiato di ritrovarsi a secco sotto Natale. Gli assegni relativi al conguaglio del mese di settembre e alla mensilità di ottobre sono arrivati solo il 20 dicembre, in extremis.
«Ci auguriamo», chiosa Tedde, «che la procedura sia snellita e che Regione e Comune trovino il modo per corrisponderci il sussidio con maggiore puntualità, perché questi sistematici ritardi rappresentano un enorme disagio per famiglie come la nostra». Nessun problema, invece, sul fronte dell'assistenza scolastica. «Attualmente nostro figlio frequenta la seconda media e grazie a Dio è seguito costantemente da un'insegnante di sostegno. Un supporto fondamentale vista la sua malattia». (p.l.)