- Parla la dirigente del Servizio tributi dell'amministrazione comunale cagliaritana
Molti hanno avuto un sussulto quando hanno letto i moduli preparati dagli uffici del Comune e recapitati a casa in questi giorni: i conteggi erano stati fatti con parametri completamente diversi da quelli reali. E famiglie di due persone si sono così ritrovate richieste di pagamento per sei. Errori? Il Servizio tributi si difende: nessuno sbaglio, si è semplicemente applicato, in alcuni casi, un «criterio presuntivo», come ordina il regolamento municipale. É successo, ad esempio, quando non risultavano residenti nella casa o l'appartamento era «a disposizione» di qualcun altro. Se gli uffici non ricevono nessuna comunicazione sulla reale «consistenza» del nucleo familiare, si va in automatico e ci si basa sui metri quadri. E quindi: per gli immobili di grandi dimensioni la tariffa presunta è quella che si riferisce a sei o più persone. Ecco perché qualcuno si è ritrovato richieste sballate o comunque superiori a quanto dovuto.
Il regolamento approvato a luglio dal Consiglio prevede che «in caso di mancata collaborazione del contribuente od altro impedimento alla diretta rilevazione, l'accertamento può essere effettuato in base a presunzioni semplici di cui all'articolo 2729 del codice civile. Ai fini dell'attività di accertamento, il Comune, per le unità immobiliari a destinazione ordinaria» può considerare «come superficie assoggettabile al tributo quella pari all'80 per cento della superficie catastale. In altri casi, i problemi sono legati all'aggiornamento dei registri dell'anagrafe a disposizione del Servizio tributi. (m.r.)