Rassegna Stampa

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Tares, comuni sardi contro il Governo: "Pronti a scendere in piazza". Incubo Iuc nel 2014

Fonte: web SardegnaOggi.it
30 dicembre 2013



 

Rivolta contro la Tares. I sindaci dell'area vasta di Cagliari contro le nuova tassa sui rifiuti: "Per i comuni nessun beneficio, allo Stato andrà un miliardo di euro". Preoccupa l'introduzione della Iuc: "Sarà pesantissima, includerà tre imposte. Si rischia l'ingorgo tributario".


CAGLIARI - Tagli e tasse, i Comuni italiani stretti nella morsa dei diktat imposti dal Governo nazionale. A Cagliari i sindaci dell'Area Vasta non ci stanno a ricoprire il ruolo degli esattori e lanciano l'allarme: "Lo Stato riceverà a livello nazionale un miliardo di euro, è evidente che il beneficio non va ai Comuni che tra l'altro hanno regole rigide per alleggerirla, a Cagliari abbiamo dovuto creare un fondo, a parte, di due milioni". Parole del sindaco del Capoluogo sardo, Massimo Zedda: "Cagliari dal 2008 al 2013 ha subìto tagli per 55 milioni di euro e con l'ingresso della nuova Iuc le cose peggioreranno, si tratta di una tassa nella quale confluiscono Tares, Imu e addizionale statale: è superiore a queste tre messe insieme di circa il 20%".

Al suo fianco ci sono i primi cittadini di Pula, Monserrato, Sarroch, Sinnai, Elmas, Assemini, Santadi e Quartucciu. La battaglia, neanche a dirlo,è comune: "Siamo preoccupati per l'eccessiva tassazione ma non siamo noi i responsabili - afferma il presidente dell'Anci regionale Cristiano Erriu - Sono state create notevoli distorsioni a causa dei tagli ai trasferimenti statali fatti in precedenza. I Comuni ormai hanno bilanci ridotti all'osso e non abbiamo margini di manovra - prosegue - non ci stiamo più, scenderemo in piazza. Nei primi mesi di quest'anno tra l'altro rischiamo un ingorgo tributario tra le ultime rate della Tares e le prime della Iuc".

Dello stesso avviso Salvatore Mattana (Sarroch): "Paradossalmente ci ritroviamo ad essere senza autonomia finanziaria. Tra l'altro vengono penalizzati i comuni virtuosi, come il mio che nel 2012 ha estinto i debiti, per salvarne altri, è il caso del decreto Roma, in dissesto economico". In sintesi un sistema diseducativo, penalizzante per gli enti locali volti al risparmio: "Anche per questo ci troviamo in una situazione di emergenza - dice Mario Puddu (Assemini) - abbiamo difficoltà a dare pasti caldi ai bisognosi. Purtroppo in Italia chi è virtuoso non viene premiato".

Non mancano infine le richieste alla Regione alla quale i sindaci chiedono di modificare il Piano regionale dei rifiuti e di lasciare ai Comuni la gestione dei consorzi industriali, ora commissariati.