Rassegna Stampa

web SardegnaOggi.it

Zone umide, la Consulta boccia legge regionale. A Cagliari un palazzo va giù

Fonte: web SardegnaOggi.it
18 dicembre 2013

La Consulta boccia la legge regionale sulle zone umide, approvata a ottobre 2012 e bollata dagli ambientalisti come "scempia stagni". Dopo l'impugnazione da parte del Governo una sentenza depositata oggi sancisce l'incostituzionalità della norma. E a Cagliari rischia la demolizione un palazzo in via Gallinara.

CAGLIARI - La legge regionale numero 20 dell'ottobre 2012, definita dagli ambientalisti come "scempia stagni", è incostituzionale. Lo ha stabilito oggi una sentenza della Consulta che ha cassato il primo articolo della leggina, con il quale la Giunta Cappellacci interpretava un passaggio delle norme di attuazione del Ppr. In buona sostanza "nel senso che la fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia è da riferirsi esclusivamente, come in tali disposizioni già stabilito, ai laghi naturali e agli invasi artificiali, e non si applica alle zone umide".

Di conseguenza viene meno anche il secondo comma che obbligava i Comuni "ad adottare i necessari atti conseguenti con riferimento ai titoli abilitativi rilasciati a decorrere dal 24 maggio 2006, data di adozione del Piano paesaggistico regionale". E' il caso del palazzo di via Gallinara, a Cagliari. L'edificio, nelle vicinanze del Parco del Molentargius, ora rischia di essere abbattuto.

Il palazzo di 5 piani è stato costruito a ridosso di un'area protetta con una concessione comunale del 2007 alla società 'Progetto Casa Costruzioni'. Gli ambientalisti (Legambienta) avevano protestato per la vicinanza all'area delle Saline, c'erano stati anche due esposti alla Procura della Repubblica. Non solo, anche un privato aveva prima denunciato la situazione al Tar e poi successivamente al Consiglio di Stato, che dopo 5 anni, quando ormai il palazzo risulta già costruito e abitato da famiglie, ha accolto la richiesta giudicando l'incompatibilità dell'edificio con l'area protetta. Oggi la sentenza che mette la parola fine.