Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Al Massimo Beckett incontra Pirandello

Fonte: L'Unione Sarda
18 dicembre 2013


Da domani a domenica
 

Prosa, pantomima e figura. Più linguaggi scenici si intrecciano in “Pirandello/Beckett”, la nuova produzione del Teatro Stabile di Sardegna al Massimo di Cagliari, per la regia di Guido De Monticelli. Il direttore artistico ha voluto mettere in scena Samuel Beckett, con “Atto senza parole” e Luigi Pirandello, con “All'uscita” nello spettacolo in cartellone dalle 21 di domani sino a domenica (unica data in cui il sipario si alza alle 19). Sul palco tre attori storici della compagnia, Isella Orchis, Luigi Tontoranelli e Paolo Meloni, con il mimo e giocoliere Edoardo Demontis, che ha vissuto l'esperienza di “Untitled_I will be there when you die” di Alessandro Sciarroni (Premio Rete Critica agli Ubu).
La messinscena si avvale inoltre di figure animate, realizzate dalla fondatrice di Is Mascareddas, la maestra burattinaia Donatella Pau. A curare le scene sono stati chiamati alcuni giovani studenti della Facoltà di Architettura (Edoardo Cossu, Marta Spiga, Valeria Spiga, Eleonora Uras) selezionati nelle precedenti collaborazioni con l'ateneo cagliaritano. Infine, Adriana Geraldo e Loic François Hamelin firmano rispettivamente costumi e disegno luci. Si incontrano e si confrontano nello stesso spettacolo «due piccoli capolavori, due gioielli della drammaturgia del '900», nelle parole di De Monticelli nelle note di regia, in cui spiega che sarà un che di fantastico a legare i due atti. «E se, nella pantomima di Beckett riecheggia, in un susseguirsi di comicissimi inciampi e umanissimi impedimenti - prosegue il regista - un che di chapliniano (o forse qualcosa che ricorda Buster Keaton, che non a caso fu l'interprete dell'unico film di Beckett), nel “mistero profano” di Pirandello siamo oltre la soglia della vita, all'uscita di un cimitero dove i personaggi sono in realtà “apparenze” appena fuoriuscite dalla loro esistenza terrena; in attesa di una dissoluzione che non tarderà a venire, non appena ogni residuo, ogni conto in sospeso con la loro vita passata si sarà esaurito». ( m.va. )