Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Non sarà un anno per crociere Si passerà da 94 a 55 attracchi

Fonte: L'Unione Sarda
17 dicembre 2013


PORTO. Nel 2014 arriveranno quarantamila passeggeri in meno
 

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L'ultima nave della stagione ha lasciato il molo Rinascita sabato pomeriggio. Il gigante Delphin ha chiuso un'ottima annata per il turismo da crociere in città, un flusso quasi continuo di imbarcazioni e turisti che tuttavia difficilmente sarà bissato nel 2014. Gli attracchi confermati per il prossimo anno sono fino a oggi solo 55 contro i 94 collezionati negli ultimi dodici mesi. Anche il numero dei passeggeri attesi sarà inferiore: 100 mila presenze contro le 140 mila del 2013.
CAMBIANO LE STRATEGIE Dietro le cifre che dipingono un autentico tracollo ci sono soprattutto le strategie commerciali delle principali compagnie di navigazione (prima fra tutte il gruppo Carnival, sotto il quale naviga la Costa Crociere), che stanno progressivamente abbandonando le acque del Mediterraneo per fare rotta verso i più remunerativi mari asiatici. Piergiorgio Massidda, commissario dell'Autorità portuale, nonostante le difficoltà non grida al disastro, anzi, prospetta per lo scalo cagliaritano un futuro promettente. «I numeri del 2014 non sono definitivi - precisa -, anche se la recessione economica non ha risparmiato questo settore, siamo più che fiduciosi di poter recuperare nei prossimi mesi nuove prenotazioni. Purtroppo il congelamento del mio ruolo per due mesi ha impedito di chiudere trattative cruciali con gli operatori del settore».
PIÙ QUALITÀ Il calo di presenze potrà essere compensato soltanto dall'aumento della qualità degli arrivi. Negli uffici dell'Autorità ne sono convinti e lavorano da tempo in questa direzione. Così al posto della flotta Carnival in partenza verso Oriente raddoppieranno gli arrivi della Norvegian Line, clientela medio-alta con una maggiore capacità di spesa. «Le potenzialità sono infinite - aggiunge Massidda -, e anche se non possiamo contrastare l'esodo delle compagnie verso altri mercati potremmo sicuramente rendere più conveniente l'approdo in città, garantendo, per esempio, il prezzo del carburante primo di accise. Le norme sulle rotte internazionali o una futura zona franca portuale potrebbero consentircelo».
VERSO L'“HOME PORT” La prossima sfida è quella del tanto reclamizzato home port. Abbandonare quindi il turismo mordi e fuggi, offrire un servizio di ricezione strutturato e professionale e accogliere al meglio croceristi e turisti della nautica di lusso. «Dar loro un approdo, servizi di banchina, una città dove mangiare, pernottare e fare acquisti - immagina Massidda - l'indotto possibile darebbe ossigeno a tutto il Sud Sardegna».
Luca Mascia