COMMERCIO. Dopo che il Comune ha annunciato lo stop alle concessioni all'aperto
Bolognese (Confesercenti): cento posti di lavoro a rischio
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«Avrei preferito discutere, prima di ricevere le lettere». Roberto Bolognese, presidente provinciale della Confesercenti, si sarebbe aspettato un altro trattamento. Invece, dice, per tutti i ristoranti e i bar della Marina è stato un fulmine a ciel sereno: nessuno si immaginava che il Comune avrebbe comunicato lo stop al rinnovo delle concessioni per il suolo pubblico - cioè gazebo, sedie e tavolini all'aperto - per il 2014. Per di più senza aver pronto un piano alternativo.
Tra poco più di due settimane dunque dalle piazze del centro storico potrebbero sparire tutti gli arredi esterni, anche se l'assessore alle Attività produttive Barbara Argiolas ha già tranquillizzato gli imprenditori: entro la fine del mese arriveranno le linee guida della Giunta e si potranno chiedere le autorizzazioni in base ai nuovi criteri. Che saranno quasi certamente più restrittivi. Si punta a «mettere ordine» e a ridurre le aree date in concessione in piazza Yenne e alla Marina.
La Confesercenti non è contraria a priori: «Potremmo anche essere d'accordo, ci sono situazioni che saltano agli occhi, come quella di piazza Santo Sepolcro. Ma nessuno ci ha convocato prima di inviare queste lettere. Eppure tutti sanno che la pedonalizzazione nel quartiere è stata concordata con noi, io personalmente mi sono occupato degli aspetti burocratici. Per dire: ho pagato i bollettini alle poste per tutti i miei colleghi. Eppure non mi è stata fatta una sola telefonata. Qui sono a rischio almeno un centinaio di posti di lavoro, se le attività dovessero essere costrette a eliminare i tavolini all'aperto», dice Bolognese.
L'associazione che rappresenta pizzerie, ristoranti e club di piazza Yenne invece ha avuto un incontro nei giorni scorsi in Comune, in cui è stata chiesta una proroga temporanea delle concessioni. Per ora non è arrivata nessuna risposta. La preoccupazione sale, ma «abbiamo piena fiducia nell'assessore Argiolas, che ci ha rassicurato e ci ha garantito che tutto si risolverà in poco tempo», ripete Andrea Zucca, di “Grotta Marcello”, presidente del Centro commerciale naturale che riunisce le attività della piazza. Dove lavorano circa cento persone, distribuite tra ristoranti, pizzerie, gelaterie e club. Le concessioni sono una decina. Si va dai trentadue metri quadri fino a oltre i cinquanta. La media è di 10 tavoli esterni per impresa, quasi tutti protetti da gazebo. Anche se in molti casi le attività si sono allargate.
«Siamo disponibili a rivedere la distribuzione degli spazi», dice Zucca, «e abbiamo già proposto di presentare progetti e idee a nostre spese. Ora l'importante è ottenere la proroga, che ci consenta di lavorare in tranquillità a gennaio, se non il Comune non dovesse approvare in tempo il nuovo piano». La proposta di sostituire i gazebo con gli ombrelloni però non è accolta col sorriso: «In alcuni punti la piazza è in pendenza e non si presta a una soluzione del genere, poi c'è spesso molto vento, chi aveva gli ombrelloni in passato li ha dovuti sostituire con strutture fisse per evitare che volassero via».
L'assessore Argiolas ha spiegato che l'obiettivo è quello di ridisegnare le concessioni secondo una «visione d'insieme». E saranno affrontati alcuni nodi, come quello di piazza Santo Sepolcro, che la scorsa estate crearono polemiche e aggiunsero un altro capitolo all'eterna lotta tra abitanti del centro e locali notturni.
Michele Ruffi