Cerimonia Il gesuita è in città da 51 anni
«Non finirò mai per ringraziare Dio di avermi fatto conoscere Cagliari e la Sardegna». E il capoluogo isolano ha contraccambiato l'affetto conferendogli ieri la cittadinanza onoraria. Lui è il gesuita padre Maurizio Cravero, novant'anni compiuti tre mesi fa, da cinquantun anni in città. Nato in Piemonte, dopo essere entrato giovanissimo nella Compagnia di Gesù, è capitato quasi per caso in Sardegna, qualche anno dopo essere stato consacrato sacerdote. «E pensare», ricorda, «che la mia destinazione doveva essere un'altra.
Ma, in quel lontano 1951, un sacerdote minacciava di andarsene se non gli avessero consentito di lasciare la Sardegna. A quel punto, fui mandato io. Per me, non c'erano assolutamente problemi anche perché mio padre aveva fatto il militare proprio nell'Isola».
E a Cagliari, dopo aver trascorso un breve periodo a Madrid, fu destinato alla chiesa di San Michele, allora tenuta dai gesuiti, dove fu preposto a dirigere la Congregazione mariana di Cagliari. Un istituto che, sotto la sua guida, divenne, negli anni '50, il fulcro della vita culturale, ludica e religiosa dei giovani cagliaritani. Quel ruolo che la Congregazione ha continuato ad avere anche sino ai giorni nostri. Tanti esponenti della classe dirigente isolana si sono formati proprio nella Congregazione.
Proprio per queste ragioni, il capogruppo dei Riformatori in Consiglio comunale Giorgio Angius si è battuto perché venisse emanata una delibera che concedesse a padre Cravero la cittadinanza onoraria. La proposta è stata condivisa da tutti i capigruppo al Comune. E ieri è stata votata all'unanimità. Lunedì 22, alle 11, un'ora prima della messa natalizia in aula consiliare, ci sarà la consegna della pergamena a Padre Cravero. ( mar. co. )
18/12/2008