Università. La presentazione di un libro è stata l'occasione per progettare il futuro
Ma sul campus il sindaco ribadisce: volumetria eccessiva
L'Università rappresenta un'opportunità per la città. «Ma il campus proposto dalla Regione non va ben», afferma il sindaco.
Il centro storico che accoglie gli studenti universitari come se fosse un grande campus che abbraccia le facoltà, i dipartimenti e le altre strutture del sistema accademico. Da Stampace a Castello, da Marina a Villanova: secondo il sindaco Emilio Floris, questa soluzione può risolvere il problema della mancanza di alloggi per gli studenti, ma anche riqualificare il centro storico e farlo diventare punto di riferimento turistico. L'idea di un campus delimitato, come quello che la Regione intende costruire in viale La Playa, non convince il primo cittadino. Il rettore Pasquale Mistretta, invece, non sposa una particolare soluzione, ma ribadisce che l'Università deve essere un catalizzatore, uno strumento che stimoli l'aggregazione degli studenti di tutta la Sardegna, di quelli stranieri e degli abitanti: su questo principio, secondo Mistretta, dovranno basarsi tutte le scelte accademiche, ma soprattutto urbanistiche che riguardano il mondo universitario.
GLI ALLOGGI L'occasione del confronto è stata la presentazione di un libro di Antonio Tramontin, docente di Architettura delle grandi strutture nell'ateneo cagliaritano, che offre alcuni spunti su come realizzare una moderna città universitaria. «Oggi Cagliari non viene percepita come tale», ha detto a questo proposito Floris. «Lo sforzo urbanistico deve tendere a rendere più visibile l'università. Il Comune non è contro le case per gli studenti, ma queste dovrebbero essere realizzate come alloggio diffuso: per farlo, l'Ersu dovrebbe acquistare e ristrutturare i numerosi edifici privati abbandonati del centro storico assieme a quelli pubblici in dismissione, come l'ospedale San Giovanni di Dio, il tribunale militare, il carcere di Buoncammino, l'agenzia regionale del Lavoro». Secondo Tramontin, il fabbisogno stimato è di circa 3.800 posti: i duemila di viale La Playa non basterebbero e i restanti potrebbero essere realizzati proprio in centro, assieme alle mense e agli altri servizi.
IL CAMPUS Sul campus della Regione, Floris precisa: «L'area di 19 mila metri quadri prevista dal progetto, non può accogliere 150 mila metri cubi di cemento. Si tratta di volumetrie sproporzionate in rapporto agli spazi. In confronto, l'attuale centro di Sa Duchessa, nonostante sia vecchio di 53 anni, è più moderno e può essere definito un campus vero e proprio». Mistretta ha sottolineato l'importanza di un sistema universitario moderno: «Il Comune sta lavorando a un piano strategico che guarda ai prossimi vent'anni, in relazione al quale l'Università dev'essere il vero catalizzatore della popolazione cagliaritana. Significa creare una città aperta non soltanto alla popolazione sarda ma anche all'Europa e ai Paesi del mondo orientale». Il rettore ha poi ricordato: «Già oggi abbiamo ricevuto manifestazioni di interesse da parte di Pechino e Shanghai per una realtà universitaria come la nostra dove c'è la certezza dell'esistenza, dei rapporti sociali e della qualità della vita».
NICOLA PERROTTI
18/12/2008