Sospese in caso di stipendio pubblico. Imu scaricata sulla Tasi e pagamento a fine gennaio
ROMA Una volta fatto l’accordo con la Svizzera per il rientro dei capitali esportati illegalmente ci sarà già un fondo ad hoc nel quale raccogliere quanto tornerà da Oltralpe. È questa una delle proposte che dovrebbe ancora arrivare in commissione Bilancio alla Camera firmata dal governo e sulla quale ci sarebbe già l’accordo della maggioranza. I lavori sulla legge di stabilità sono momentaneamente congelati in vista della verifica di governo. Ma si continua a definire su quali punti ci sarà un accordo. Anche perché le proposte di modifica sopravvissute all’ammissibilità sono ancora moltissime e incidono su argomenti di ogni genere. Da quelli più pesanti, come il Fondo per la riduzione delle tasse, fino a microinterventi locali. Fondo sul quale ribadisce una grande attenzione il leader degli industriali, Giorgio Squinzi che chiede di «prevedere l’immediata e automatica destinazione dei proventi della lotta all’evasione alla riduzione della pressione fiscale e, più in particolare, del cuneo fiscale». Un accordo intanto si va delineando sulle pensioni d’oro che verrebbero sospese in caso di stipendio pubblico. Cioè verrebbe introdotto il divieto di cumulo. Su questo molti concordano: Pd-Sel e M5S. E sempre sulle pensioni si va verso l’indicizzazione anche per la quarta fascia (4 volte il minimo) al 95%. In arrivo anche fondi per assunzioni nelle forze dell’ordine mentre per l’Imu si punta a far scaricare dalla Tasi la minirata e il pagamento dovrebbe slittare a fine gennaio. Si lavorerebbe anche al credito di imposta per la ricerca: fra le entrate la web e la Tobin tax. Due entrate sulle quali il governo ha qualche dubbio. Torna in ballo il tema delle spiagge. Tra le opzioni anche la vendita, proposta da Forza Italia. Simile un emendamento di Ncd con la variante che i terreni identificati vengono attribuiti ai proprietari degli stabilimenti balneari con un diritto di superficie di 50 anni. Tema stadi: Forza Italia rilancia il tema della costruzione di nuovi impianti, che darebbe la possibilità di edificare case e uffici anche in zone non limitrofe alle nuove costruzioni. Per quanto riguarda i capitali in Svizzera si prevede il pagamento di una “una tantum” sul capitale, che finirebbe nel Fondo, nonché il versamento di una aliquota annuale da parte delle banche elvetiche, che fungerebbero da sostituti di imposta. Ovviamente l'accordo richiede un trattato bilaterale e una legge del Parlamento.