Molentargius alla ricerca di un possibile slancio: dalla situazione del quartiere di Medau Su Cramu, passando per nuovi concorsi per il personale, ancora incerto il futuro del Parco naturale regionale. L’assemblea ha approvato le linee guida del Piano dedicato, tassello fondamentale per iniziare qualunque operazione. Il presidente Mauro Contini:“Sul punto non abbiamo ancora ricevuto nessuna risposta dal Comune di Cagliari”.
CAGLIARI - Chiamarlo parco, oggi, non sembra molto semplice: certo, è possibile fare una pedalata affittando una bicicletta, visitare la macrosezione di botanica e osservare i fenicotteri. Ma il parco di Molentargius, almeno nelle intenzioni della Regione che l’ha istituito nel 1999, dovrebbe offrire molto di più. Le grane non mancano di certo. Per esempio, la ripresa dell’attività dell’estrazione del sale: a disposizione –dati di meno di due anni fa- c’è un milione e mezzo di euro, cifra insufficiente. Ancora sbarrati molti edifici interni al parco. Ballano anche le questioni legate ai circa 700 abitanti (divisi quasi equamente tra Cagliari e Quartu Sant’Elena), che vivono nel quartiere, nato spontaneamente, di Medau Su Cramu, e un rinnovamento dei lavoratori. Su tutto, però, spicca il Piano del Parco: è atteso da anni – la sua prima redazione risale al 2007, poi tanti annunci di carteggi pronti mai tradotti in realtà – e consentirebbe di compiere vari interventi all’interno di tutta la zona umida.
Proprio il tanto agognato piano del Parco (che per estensione interessa i comuni di Cagliari, Quartu Sant’Elena, Quartucciu e Selargius) potrebbe essere a un passo da qualcosa di più di semplici intenti. L’assemblea del Parco ha approvato le linee guida, inviandole alle quattro amministrazioni comunali coinvolte. Compito di ogni municipio è quello di produrre un documento “politico” – cioè che deve passare per il voto dell’aula – e, se necessario, apportare osservazioni. “Confermo l’approvazione delle linee guida, tre comuni su quattro hanno già stilato un documento. Siamo però ancora in attesa della risposta dell’amministrazione cagliaritana”, dice Mauro Contini, primo cittadino quartese e attuale presidente del consorzio di Molentargius. Anche se non lo cita, il sindaco del Pdl chiama in causa Massimo Zedda. “Il novantacinque per cento del territorio del parco è di competenza del comune che guido e di quello di Cagliari. Il futuro piano del parco è importante, sarà paragonabile a uno strumento urbanistico particolareggiato”.
Ma le opere, senza denari, restano solo sogni nel cassetto. Contini spiega che “operiamo contando solo sul milione e seicentomila euro che ci trasferisce la Regione, oltre al finanziamento di venti milioni” (dato dalla Regione e relativo alla Legge 5, ndr). “L’intento principale è mettere in sicurezza l’equilibrio ambientale di tutto il compendio”, anche se i tempi sono sconosciuti, perchè “c’è da combattere contro una super burocrazia”. A gennaio, tuttavia, è prevista una novità: “Entro il trentuno gennaio risolveremo il problema legato al personale del parco, saranno indetti dei concorsi per avere figure in pianta stabile”, promette Contini.
Sul capitolo Medau Su Cramu, il sindaco Massimo Zedda aveva detto la sua giovedì, proprio a Molentargius, durante l’inaugurazione di un ponte ciclo-pedonale. “Vanno eliminate tutte quelle brutture esistenti, parlo delle opere abusive relizzate dopo la sanatoria del 1992. Così dice la legge, il mio è solo un suggerimento, il rischio è l’arrivo di altre istituzioni che impongano l’abbattimento”, così il sindaco di Cagliari. Resta più abbottonato Mauro Contini: “Vanno fatte valutazioni approfondite, molti di quegli immobili oggi risultano sanati. Si tratta di avere un senso di responsabilità e di gestire, eventualmente, un possibile onere da punto di vista sociale”.
Paolo Rapeanu