Rassegna Stampa

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Cagliari, terremoto in Comune: il Tar annulla la nomina dei dirigenti

Fonte: web Castedduonline.it
9 dicembre 2013

 


Stop anche a Manuela Atzeni, capo della Polizia Municipale


Autore: Federica Lai il 06/12/2013 15:09

 

 

 


Terremoto nel Comune di Cagliari, il Tar annulla la nomina di quattro dirigenti di altrettanti settori chiave dell’amministrazione: Servizi Tecnologici, Cultura, Appalti, e addirittura Polizia Municipale. I giudici amministrativi hanno accolto il ricorso presentato da Mario Bandel, dirigente amministrativo della Asl 8, secondo cui il Comune tre anni fa, prima di scorrere nella graduatoria per la nomina dei 4 dirigenti, avrebbe dovuto avviare la procedura di mobilità, alla quale lui avrebbe avuto diritto. Intanto i legali dei destinatari della sentenza del Tar hanno già presentato ricorso al Consiglio di Stato.

I destinatari della sentenza sono Manuela Atzeni, a capo del corpo di Polizia Municipale, Giambattista Marotto, Cultura, Teresa Carboni, Appalti, e Claudia Madeddu, Servizi Tecnologici, tutti diventati dirigenti dei rispettivi quattro settori dopo lo scorrimento delle graduatorie. Dopo la loro nomina partì il ricorso di Mario Badel, secondo cui il Comune avrebbe dovuto attivare una procedura di mobilità, e non scorrere nella graduatoria. Secondo il ricorrente, inoltre, lo scorrimento si sarebbe dovuto svolgere “solo per coprire posti resisi disponibili dopo l’indizione del concorso cui si riferisce la graduatoria interessata”. E, alla data in cui è stato indetto il concorso erano già vacanti undici posti dirigenziali, quattro dei quali relativi alle funzioni di dirigente amministrativo contabile.

Motivazioni accolte dai giudici amministrativi del Tar, che con una sentenza di fatto annullano la nomina dei quattro dirigenti. “A seguito della documentazione acquista a seguito di istruttoria – si legge nella sentenza -  risulta che prima dell'indizione del concorso fossero già disponibili in pianta organica quattro posti di dirigente amministrativo contabile e ciò comporta l'illegittimità della procedura di scorrimento per violazione della norma dianzi richiamata, quantomeno in relazione ai quattro posti già vacanti alla data di indizione del concorso”. Ora la parola passa al Consiglio di Stato a cui spetta la sentenza definitiva.