Rassegna Stampa

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Corsi di autodifesa per non essere vittime. Gola, genitali e occhi i punti più sensibili

Fonte: web SardegnaOggi.it
4 dicembre 2013

 

 

Aumentano i crimini che vedono le donne come vittime e aumentano le donne che vogliono imparare a difendersi. Anche in Sardegna crescono le iscrizioni al Krav Maga, disciplina di autodifesa di origine israeliana che insegna a proteggersi utilizzando il corpo e gli oggetti che si usano quotidianamente.Il 14 dicembre stage intensivo a Cagliari e il 15 a Sassari

CAGLIARI - All'occorrenza sapere dove colpire dà sicurezza. Ed è soprattutto questo ciò che imparano le allieve di Krav Maga, una tecnica di combattimento a contatto, nata in ambito militare nella metà  del secolo scorso,  che si rivolge a chiunque, indipendentemente dall’età, dal grado di allenamento e dalla struttura fisica.

Il Krav Maga incontra sempre più favori  delle donne anche perché, come sostiene Massimo Fenu di Krav Maga global, permette loro di  “acquistare sicurezza, prendendo consapevolezza dei propri mezzi, di quello che sono in grado di fare utilizzando appropriatamente il corpo . Normalmente tendono ad essere molto scettiche sulle proprie possibilità e restano stupefatte di quello che invece riescono a compiere. Si impara a dare il meglio di se stessi, coscienti di quello che si può fare e di cosa non si può ”.

Fondamentale nel Krav Maga è la consapevolezza dell’ambiente circostante da cui nasce la prevenzione di eventi negativi. Come affermato da Pier Giovanni Farre, istruttore associato alla International Krav Maga- Gabi Noah “costituisce una parte importantissima: il contatto fisico deve essere l’ultima soluzione. Nei corsi si addestrano le persone soprattutto ad aumentare la soglia di attenzione nei confronti della realtà circostante, evitando di ritrovarsi in situazioni pericolose.  Bisogna essere in grado di rispondere nel modo più rapido ed efficace possibile nella situazione di stress che nasce in caso di un eventuale attacco”.

Essere pronti, in caso di necessità, a neutralizzare il proprio aggressore: anche se pesa 90 kg e la sua vittima ne pesa la metà. Farlo è possibile se si sa dove colpire.  

Le articolazioni mobili innanzitutto ” sostiene Fenu, “collo, ginocchio e gomito. Ma anche una serie di parti mobili, estremamente sensibili sia dal punto di vista del dolore, ma anche psicologico. Viso, genitali, dita, occhi e gola, ne sono esempi”.

Ciascuna lezione  viene strutturata in più fasi, così che, continua Fenu: “le persone al termine escono gratificate dall’avere imparato  qualcosa”, acquisendo una porzione di un meccanismo che, una volta introitato e divenuto automatico, possa essere sfruttato nella vita quotidiana. 

Anche le autorità sono scese in campo. “A partire dal 2008” afferma Farre,  “la commissione pari opportunità della provincia ha finanziato due corsi riservati alle donne di Sassari e provincia.  Per il primo abbiamo ricevuto oltre 800 richieste: quello della difesa personale è un problema particolarmente sentito. Presumo” conclude l’istruttore della IKM, “possano esserne organizzati di nuovi”.

Per chi volesse avvicinarsi a questa disciplina,il prossimo 14 dicembre a Cagliari ci sarà uno stage intensivo, mentre il 15 sarà la volta di Sassari. Ulteriori informazioni possono essere reperite agli indirizzi Scuoladarmi.com e Kravmagasardegna.it .