L'ira del docente universitario che ha vinto un ricorso al Consiglio di Stato
Deiana: «Massidda non può fare il commissario»
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Adesso Massimo Deiana si è rivolto alla Procura della Repubblica. Ieri mattina ha presentato un esposto, perché il decreto del ministro dei Trasporti che nomina Piergiorgio Massidda commissario straordinario dell'Authority sarebbe «elusivo» rispetto alla sentenza del Consiglio di Stato secondo cui l'ex senatore non ha i titoli per guidare il porto. In sostanza, per il docente di diritto marittimo e i suoi avvocati, se Massidda è privo dei requisiti per fare il presidente, non potrebbe neppure fare il commissario, e il provvedimento adottato da Maurizio Lupi andrebbe contro una decisione della magistratura.
Ricapitolando: Massidda, medico fisiatra, specialista in chirurgia plastica e titolare di un centro di riabilitazione, Pdl, ex parlamentare, dodici anni deputato, cinque senatore, era stato nominato presidente dell'Authority portuale di Cagliari il 23 settembre 2011. Massimo Deiana, professore di diritto, ex preside della facoltà di Giurisprudenza, con una lunga esperienza nel settore dei Trasporti, che aspirava a ricoprire lo stesso incarico (e il suo nome, con quello di altri professionisti, figurava tra le terne proposte dagli enti pubblici interessati) aveva fatto ricorso al Tar e lo aveva perso. In seguito, appellandosi al Consiglio di Stato, aveva invece ottenuto ragione: per i giudici amministrativi di secondo (e ultimo) grado, tra le altre cose spiegate in una sentenza di oltre venti pagine, «l'indubbia fiduciarietà della nomina non può essere ancorata a criteri personali, amicali o di militanza partitica. E la scelta non può concernere un soggetto che non sia realmente un esperto in possesso della massima e comprovata qualificazione». Hanno argomentato che per quanto riguarda le esperienze nella commissione Trasporti della Camera e in quella analoga della Provincia, «si sarebbe trattato di un artificioso tentativo di acquisire qualche modesto titolo formale di un'inesistente competenza...». Insomma, «siccome non si trattava della presidenza di un'agenzia sanitaria o socio-assistenziale, si deve concludere per l'illegittimità della designazione dell'onorevole Massidda».
Ma Massidda si è rivolto alla Cassazione («per eccesso di giurisdizione», e lo stesso ha fatto il ministero) è rimasto al suo posto, per due mesi è andato tutti i giorni in ufficio e ha continuato a costruire le sue relazioni per le attività del porto («non ho comunque firmato atti né ho preso lo stipendio») nel frattempo è stato confermato vice presidente di Assoporti a livello nazionale e caldeggiato (in lettere recapitate al ministro) per proseguire nel suo incarico da Confindustria Sardegna meridionale e alcune associazioni di categoria. Fino a quando Lupi, la settimana scorsa, lo ha nominato commissario per sei mesi. Una nomina - sottolinea l'esposto di Deiana - che cozza con la motivazione di «voler garantire la normale gestione» dell'Authority. (cr. co.)