SERVIZIO IDRICO. Abbanoa evidenzia le criticità delle reti e gli sprechi d'acqua nell'Isola
Murtas: fino a oggi abbiamo evitato il collasso del sistema
Dissestata, vecchia e lesionata: la rete idrica fa acqua da tutte le parti. Per rimetterla in sesto servirebbero 1.500 milioni di euro. È la stima che l'Authority per l'energia e il gas ha calcolato per la Sardegna, tanti sono gli investimenti che nei prossimi 18 anni occorrerebbero per rendere efficiente l'intero sistema. Che le criticità del servizio idrico nell'Isola - tra l'altro evidenziate nell'ultimo rapporto Ispra, istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale - siano tali da rendere indispensabile una revisione delle infrastrutture attuali lo ammette lo stesso gestore: il deficit, «ereditato dalle precedenti gestioni», sostiene Abbanoa, «è notevolissimo, anche alla luce delle peculiarità della nostra Isola: un vasto territorio a bassa densità abitativa e la prevalenza delle fonti d'approvvigionamento da acque di superficie messe a dura prova negli ultimi giorni dalle alluvioni che hanno colpito diversi Comuni».
LE CRITICITÀ Il sistema funziona male e le conseguenze sono note: la dispersione di acqua raggiunge in Sardegna percentuali altissime (secondo la classifica Ispra il 46% contro il 40% di perdite registrate in media al Sud e il 20% in Lombardia, tra le regioni più virtuose) che si traducono in costi di gestione davvero esosi. Per le manutenzioni delle reti nei prossimi tre anni Abbanoa spenderà 100 milioni: cifra - spiega la società - interamente coperta dai proventi delle bollette ma non certo sufficiente per far fronte alle reali criticità del servizio idrico integrato. Da qui l'appello di Abbanoa alla Regione per un intervento a medio-lungo termine. «Il problema - assicura il direttore generale Sandro Murtas - è talmente rilevante che solo con interventi legislativi, piani pluriennali e risorse dedicate potrà essere risolto. Fino a oggi Abbanoa ha potuto arginare il collasso dell'intero sistema». Accollandosi costi elevatissimi, per esempio, sul fronte energetico: il funzionamento dei potabilizzatori, impiegati per la lavorazione dell'85% dell'acqua nell'Isola, si porta via ogni anno 40 milioni di euro dal bilancio della società, su cui la voce dell'energia elettrica è quella che pesa e cresce di più (+13,7%) assieme all'acquisto di acqua grezza (10 milioni all'anno circa) in aumento dell'11% nell'ultimo anno. Per le manutenzioni la spesa è di circa 16 milioni, diminuita del 33,11% nel 2012 grazie a nuovi criteri organizzativi e minori costi per la pulizia delle reti.
LAVORI Recentemente sono stati aggiudicati gli 11 lotti in cui è stato diviso l'appalto dei cosiddetti “cottimi”, ovvero gli interventi di riparazione, esecuzione nuovi allacci e pulizia delle reti fognarie: con i 100 milioni si eseguiranno lavori di manutenzione in tutta l'Isola, da Cagliari al Sulcis, Ogliastra, Sassari, Alghero, Porto Torres. Sul fronte degli investimenti (nuove reti e depuratori) si sta procedendo agli ultimi 10 appalti finanziati dal Cipe in diverse parti dell'Isola, per un totale di circa 26 milioni. Degli interventi gestiti nel 2012 (194 per un totale di 482,59 milioni) 78 sono lavori già ultimati, 55 appaltati ma ancora da avviare, i restanti sono in corso.
Carla Raggio