Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il liceo che sprofonda

Fonte: L'Unione Sarda
3 dicembre 2013

All'Alberti di Cagliari cede il pavimento e i muri hanno molte crepe
Il preside: la sicurezza è una priorità ma i tecnici mi rassicurano
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CAGLIARI Sul corpo aggiunto del Liceo scientifico Alberti sembra si sia abbattuto un terremoto. Due banchi messi di traverso sbarrano il corridoio di ingresso ai curiosi, grosse crepe venano muri e travi di cemento, ma l'effetto più inquietante lo regala il pavimento: intervallato da gobbe simili a un deserto e scollato dalle pareti di parecchi centimetri. E la sua corsa verso il basso continua lentamente ogni anno. I cedimenti sono noti da tempo ma le indagini dei tecnici di Provincia e Regione hanno escluso qualsiasi danno strutturale. Le aule interessate dagli smottamenti sono state chiuse per precauzione ma le lezioni proseguono incuranti del pericolo.
«La mia scuola è sicura e non rischia alcun crollo. Ne sono così certo che la notte ci dormirei dentro». Aldo Cannas, dirigente scolastico ostenta tranquillità e non si affida all'ottimismo, ma alla scienza: «La struttura viene costantemente monitorata da ingegneri esperti. Perché dovrei preoccuparmi?».
PAVIMENTO INCLINATO La prudenza tuttavia è d'obbligo e le aule interessate dai cedimenti sono da anni vietate a professori e allievi. «Non è piacevole camminare su un piano inclinato e inoltre il pavimento disseminato di gobbe potrebbe far inciampare qualche studente», spiega il dirigente scolastico. Cannas è convinto che i pericoli per gli istituti della Sardegna siano altri e l'incidente al Dettori potrebbe esserne una conferma: «In caso di incendio il nostro piano di evacuazione è più che collaudato, ma non c'è alcuna procedura di emergenza che possa far fronte al crollo di un tetto».
Insomma, sostiene il dirigente, le scuole sono ben preparate ad affrontare il fuoco nonostante il vero pericolo arrivi dall'acqua.
SEDE STACCATA «I miei timori si concentrano più sulla nostra sede staccata in via Ravenna: da tempo un'infiltrazione di acqua si sta facendo strada attraverso il tetto compromettendone l'integrità. Pochi giorni fa ho inviato una mail alla Provincia segnalando il problema perché sono convinto siano questi gli interventi che possono evitare inconvenienti più gravi e l'episodio al Dettori renderà le istituzioni ancora più sensibili».
RESPONSABILITÀ PENALI Nonostante le responsabilità penali dei presidi in caso di emergenze all'interno delle mura scolastiche siano state ribadite da recenti sentenze, per Cannas lo spettro di una condanna non aggiunge preoccupazioni. «Non serve un giudice a ricordarmi che la sicurezza dei miei studenti è una priorità - dice -, ma non posso permettermi di essere eccessivamente allarmista. Se dovessi chiudere la scuola ad ogni minima avvisaglia di pericolo avrei i genitori imbufaliti davanti alla porta». Cannas ne è certo, neanche i corsi obbligatori sulla sicurezza negli ambienti di lavoro riusciranno a scongiurare future tragedie. «In un liceo della provincia di Torino dopo la rottura di un cavo di acciaio un ragazzo è morto per la caduta del controsoffitto della sua aula. Non credo esistano lezioni che possano prepararti a una fatalità del genere». Ma è proprio per quel caso che dirigente scolastico e responsabili della sicurezza sono stati condannati.
Luca Mascia