Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Proteste nel quartiere senza panchine né giochi per i bimbi

Fonte: L'Unione Sarda
3 dicembre 2013

San Bartolomeo
 

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Tanti bambini, neanche l'ombra di un parco giochi. Nel rione di San Bartolomeo “Nuovo” (tra i parcheggi dello stadio Sant'Elia e le caserme) sono tante le cose che mancano. Per trovare una panchina, ad esempio, gli anziani devono spingersi a piedi fino a Sant'Elia da una parte o al Quartiere del Sole dall'altra. Senza contare altre lacune molto sentite, come la mancanza di una farmacia e di uno sportello bancomat. Nel rione sorto una ventina di anni fa a breve distanza dal canale servirebbero anche aree attrezzate per i cani domestici ma per il momento non se ne parla. I residenti si augurano che l'amministrazione comunale possa al più presto porre rimedio a una situazione di abbandono che si trascina da troppo tempo. «Ho letto che qualcuno si lamenta per la presenza del Matherland», dice stupita Francesca Melis, residente a breve distanza dalla sede circoscrizionale di via Carta Raspi, «sono rimasta di stucco perché il Matherland non disturba nessuno, è l'ultimo dei nostri problemi, al contrario sono ragazzi che lavorano. Le cose che servono qui sono ben altre, a cominciare da spazi per i nostri bambini, che sono numerosi, e anche per i cani. Abbiamo il mercato, il market e il Caf, è verissimo, ma mancano tante altre cose di vitale importanza e c'è anche un problema di sicurezza dovuto alla presenza di drogati che si aggirano spesso nel terreno incolto dietro i nostri palazzi». Lo scorso settembre, qualche giorno prima della visita del Papa, l'area incolta era stata parzialmente ripulita. «Non è bastato. Bisogna tagliare la vegetazione spontanea regolarmente perché è proprio lì in mezzo che vanno i tossicodipendenti. I cespugli sono cresciuti talmente tanto che sono diventati alberi». Il quartiere di San Bartolomeo si estende lungo l'omonimo viale ed è diviso in due zone: la più antica, che comprende via San Bartolomeo, via Vergine di Lluc e piazza San Bartolomeo, e la zona alta, più recente, che include le vie Carta Raspi, Alziator, Loddo Canepa, Prunas e Delogu. «Il nostro non è un quartiere dormitorio», ci tiene a precisare Melis, «al contrario ci vivono tante famiglie perbene con figli piccoli che hanno necessità di spazi fruibili». L'unica cosa che ai residenti non manca sono i parcheggi. Con lo stadio a due passi regna l'abbondanza. (p.l.)