Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

New Frontiers all'Exmà Scatti che catturano il tempo dell'incertezza

Fonte: L'Unione Sarda
2 dicembre 2013


Cagliari, in mostra la ricerca di sei fotografi sardi
 

Vedi tutte le 3 foto
Nel terzo millennio il servo pastore sardo ha il volto dell'immigrato, nelle immagini di Marco Ceraglia che indagano un inesplorato contemporaneo. Una Sardegna dove i paesaggi rossi dell'Iglesiente, segnati dall'inquinamento dei residui di bauxite, sono colti in ampiezza nell'obbiettivo di Francesco Nonnoi. Stefano Grassi entra nei territori dell'anima, catturando una sequenza, una danza creatrice di poetiche decifrazioni di inconscio. Frammenti di ricordi, di animi e di resurrezioni negli scatti gravidi di significati di Giovanni Coda. E i ritratti di Daniela Zedda coltivano con cura cromatici racconti di giochi semiseri, vaganti nell'aria attorno ai suoi soggetti. Il bianco e nero di Donatello Tore chiede invece ai suoi volti di esprimere la rabbia di un'attualità colpita da ingiustizia e incertezza ma che riserba un agguato degli umani valori positivi.
All'Exmà di Cagliari la ricerca di sei fotografi sardi caratterizza “New Frontiers”, rassegna internazionale ideata dalla Man Ray Photo School su progetto di Wanda Nazzari. Nell'esibizione allestita sino all'8 dicembre è presente anche una selezione dei lavori realizzati dagli allievi sardi e di quelli della Photoacademy di Berlino. Due delle studentesse tedesche, nei giorni scorsi, hanno lavorato su un reportage dedicato al capoluogo, soprattutto gli spazi della cultura. «Questa operazione di residenze artistiche ha visto nascere cinque mostre di fotografia, di cui la prima a Berlino, ad agosto, dove abbiamo portato i nostri studenti. Quindi le altre quattro qui, a Cagliari», spiega l'artista e direttrice artistica Wanda Nazzari. Indica le raffinate foto in esposizione delle tedesche Katja Wassermeyer e Sandrine Appel. «Concluso il loro reportage cagliaritano lo esporranno a Berlino, dove esiste un grande fermento per il contemporaneo. Una realtà vivace con cui volevamo confrontarci per dare ai nostri allievi la possibilità di conoscere altri modelli di insegnamento ed evidenziare l'importanza della scuola nella formazione e nello stimolo alla creatività».
Oggi Berlino è la città d'Europa più attiva per la cultura, sostiene il fotografo e presidente del Man Ray Stefano Grassi: «Abbiamo privilegiato l'aspetto giovanile e della didattica in un centro che sforna professionisti della fotografia di moda e della fotografia giornalistica». I tedeschi hanno apprezzato l'approccio di lavoro di gruppo della scuola sarda, con la ricostruzione di scene di tipo cinematografico. Quest'anno la scelta del tema su cui applicare in fotografia il concetto di cinema, secondo la filosofia della scuola, è caduta su “L'infernale Quinlan” di Orson Welles. I sardi si sono imbattuti in un altro mondo, all'estero, sottolinea la direttrice artistica: «Purtroppo Cagliari soffre della tendenza a livellare anziché salvare quelli che hanno lavorato sodo e dotati di una cifra in più derivante dal curriculum e dalla professionalità. Motivi per cui desideriamo che le istituzioni vengano all'Exmà a vedere questi sei autori storici, dei professionisti».
«In Sardegna siamo rimasti forse una decina a vivere solo di questo lavoro. Non si tratta di dopolavoristi, come spesso succede. Bisogna avere rispetto delle professioni in tutti i campi», le parole di Grassi.
Manuela Vacca
@ManuelaVacca