Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Dal Comune più fondi per le famiglie

Fonte: L'Unione Sarda
2 dicembre 2013


Assestamento di bilancio
 

Il via libera è arrivato ad appena dieci ore dalla scadenza, ma tant'è: la legge obbligava il Comune ad approvare l'assestamento di bilancio entro il 30 novembre, ed ecco il perché di una seduta di consiglio straordinaria, di sabato mattina. Non si trattava solo di ordinaria amministrazione, visto che all'interno del documento proposto dalla Giunta all'aula c'erano modifiche di sostanza e altre che serviano a lanciare chiari messaggi, come la riduzione del contributo al teatro Lirico. Nel 2014 passerà da 2,4 a 2 milioni di euro. Bocciato l'emendamento proposto da Giuseppe Farris (Pdl) che proponeva di lasciare immutato lo stanziamento. Davide Carta (Pd), ha spiegato: «Quando il sindaco presenterà il bilancio 2014, decideremo se integrare i finanziamenti anche alla luce dei contributi degli altri enti». Ma è su un altro tema che il discorso del capogruppo dei democratici in Consiglio si è fatto più polemico nei confronti della Giunta e del sindaco. Con un emendamento bipartisan è stato aumentato il fondo dedicato alle famiglie, che da 1 milione salirà a 1,8 milioni di euro. Carta ha attaccato l'esecutivo che «non coinvolge il Consiglio su temi importanti». Poi ha chiesto l'approvazione entro dicembre di un regolamento che permetta la diminuzione delle tariffe Tares per famiglie e attività commerciali.
Bocciato invece un emendamento proposto da Maurizio Porcelli (Pdl) che proponeva di salvare i fondi destinati alla riqualificazione delle scalette di Santa Teresa (300mila euro), che andranno invece a finanziare i lavori di adeguamento dei parcheggi del Parco della Musica: «Soldi che vanno al Ctm, che ha già firmato la convenzione con il Comune per la gestione delle strutture. Perché dobbiamo pagare noi e penalizzare gli abitanti della Marina?». Il presidente del Consiglio Ninni Depau ha sottolineato la straordinarietà della seduta di ieri: «L'aula si è riappropriata del suo ruolo», in una riunione iniziata alle 10,20 e non alle 9,30 a causa di un ritardo del sindaco. (m.r.)