L'attacco di Chessa (Udc): ritardo inaccettabile. L'assessore Argiolas: siamo in dirittura d'arrivo
La stagione è iniziata da un mese, l'area comunale non è ancora pronta
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Di ricciai manco l'ombra, in compenso sono apparsi cinque bagni chimici di plastica. A un mese dall'apertura della stagione l'area di Su Siccu ancora non è pronta. «Siamo in dirittura d'arrivo», assicura l'assessore alle Attività produttive Barbara Argiolas.
Intanto i cagliaritani mugugnano, gli abusivi ne approfittano e i concessionari aspettano fiduciosi. «Per gli operatori del settore i ritardi sono inaccettabili», polemizza Gianni Chessa, consigliere comunale dell'Udc. «Il maltempo un po' ci ha aiutato, i ricci sono ancora sotto taglia», si giustifica la Argiolas. «I cittadini avranno sei mesi per gustarli». Ma Chessa va avanti: «Non è una giustificazione, ci sono intere famiglie che vivono con la vendita dei ricci. Ancora una volta viene data la priorità a cose meno importanti come lo sport». L'area in viale Colombo deve ancora prendere forma, ma gli ingranaggi burocratici, amministrativi e sanitari non spezzano la tradizione. Ore 12, Poetto: il cielo minaccioso e l'aria gelida non bastano a far saltare l'appuntamento domenicale dei cagliaritani. Su Siccu non decolla, la gente ripiega sui venditori abusivi. Furgone a bordostrada e una tavola di legno: il sequestro e la multa di qualche giorno fa per la vendita di polpa di ricci non fermano Erminio Melis. Davanti alla sua postazione c'è un capannello di persone, in fila per mangiare i ricci. «Sono di Marceddì, li sto vendendo a tre euro la dozzina». Qualche metro prima c'è il “punto vendita” improvvisato di Mario Vacca: «Mi possono mettere tutte le multe che vogliono. Da qui non me ne vado». Sono «abusivi per necessità», come tanti altri ricciai sparsi per la città. Marisa Depau, consigliera comunale di Sel, spezza una lancia in loro favore: «Fanno tutti i moralisti, se però i Servizi Sociali non sono in grado di offrire un'alternativa, che abusivismo vogliono combattere?». I tavolini di plastica all'ingresso di Marina Piccola sono quasi tutti occupati, «i ricci sono di Olbia», spiega Francesco Carta, uno dei concessionari dell'area di viale Colombo. «Abbiamo firmato il contratto il primo novembre, sino a quando non finiranno i lavori sono costretto a fare l'abusivo anch'io». L'esperienza della stagione passata a Su Siccu lascia i segni. «Quest'anno non ho fatto nemmeno domanda. Le spese sono eccessive», spiega Gesuino Banchero.
Sara Marci