Il Teatro Lirico a un passo dal commissariamento. L’attività del Cda rischia lo stop dopo le dimissioni di due consiglieri e l’annullamento della nomina di Corrado Cabras, uomo di fiducia del sindaco Zedda: “L’attuale composizione compromette il funzionamento del Consiglio d’amministrazione”.
CAGLIARI - L’unica soluzione per far funzionare il Teatro Lirico di Cagliari sembra essere quella del commissariamento. Sarebbe stato lo stesso ministero dei Beni Culturali a ventilare l’ipotesi dopo la sentenza del Tar, che ha dichiarato illegittima la nomina del sovrintendente Marcella Crivellenti e del consigliere d’amministrazione Corrado Cabras, caro a Zedda, riabilitando di conseguenza il maestro di musica Giorgio Baggiani scelto dall’ex sindaco Floris a tre giorni dal ballottaggio ma escluso dal sindaco di Sel. La situazione si è ulteriormente ingarbugliata due giorni fa quando in via Sant’Alenixedda hanno presentato le dimissioni Antonello Arru e Cristiano Cincotti, due figure che avevano sposato le scelte dettate dal presidente della Fondazione.
Ora, già domani, Massimo Zedda di fatto rischia di essere in una posizione di minoranza all’interno del Consiglio d’amministrazione formato da Gualtiero Cualbu, con il quale lo scontro è aperto, Giovanni Follesa (nominato dalla Regione guidata da Ugo Cappellacci) e Maurizio Porcelli a suo tempo scelto dal Ministero ma politico di centrodestra. Probabilmente sono questi i motivi che hanno portato il primo cittadino ad affermare, in Consiglio comunale, che “l’attuale composizione non permette il corretto funzionamento del Cda”.
L’ha affermato in risposta a quattro differenti interrogazioni presentate dai capigruppo Giuseppe Farris(Pdl), Davide Carta (Pd), Giovanni Dore (Idv) e dal consigliere Claudio Cugusi (gruppo Misto). Zedda però ha smentito di aver chiesto per primo l’arrivo di un commissario alla guida dell’ente musicale: “Il 13 novembre con una nota il Ministero ha richiesto informazioni relative alla sentenza del Tar per sapere quali iniziative adottare riguardo un possibile commissariamento - ha spiegato - ho risposto che pur non essendoci le condizioni, ritenevo fosse necessario assumere decisioni per riportare la situazione alla serenità. Dunque ho chiesto un incontro per valutare la possibilità”. Per un semplice fatto non è stato il primo cittadino a chiedere un intervento in questo senso: “Avrei dovuto ammettere di aver creato buchi di bilancio, quando è vero il contrario”.
Prima di elencare le cifre relative ai bilanci degli ultimi anni Zedda ha fatto riferimento alla situazione degli stipendi, ai lavoratori infatti mancherebbe il pagamento di una mensilità: “So quanto garantisce il Comune, la Regione ha erogato 3 milioni su 6,5 milioni che aveva stanziato”. Infine ha concluso: ”A fronte di una diminuzione dei finanziamenti siamo passati da un debito che nel 2009 era di 23 milioni a un debito di 13 milioni nel 2013. E’ stato aumentato il fondo rischi da 200 mila euro a 1 milione e mezzo. Da parte nostra c’è stata una gestione oculata delle risorse pubbliche, mancata invece negli anni precedenti quando si regalavano centinaia e centinaia di abbonamenti”.
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