Terzo posto nella «Transat Jacques Vabre» per il velista cagliaritano il suo trimarano da 50 piedi ha attraversato l’Atlantico in 19 giorni e 16 ore
CAGLIARI Si è conclusa per Andrea Mura la maratona sul mare della Transat Jacques Vabre, la regata transoceanica in doppio (5450 miglia) partita da Le Havre, Francia, e diretta a Itajai, in Brasile. Il velista cagliaritano è giunto ieri in piena notte (alle 05.03 ora italiana) nel porto carioca a bordo del trimarano Rennes Metropole - Saint Malo del bretone Gilles Lamirè dopo quasi venti giorni di navigazione (19 giorni, 16 ore, 3 minuti e 46 secondi). L’equipagio italo-francese si è classificato al terzo posto nella categoria Multi 50, nella scia di FenêtréA Cardinal, vincitore tra i trimarani, e Actual, giunti al traguardo quattro giorni primi di Rennes Metropole - Saint Malo, che ha percorso in realtà 6232 miglia, facendo registrare una media di 13.3 nodi. Sempre una grande impresa per Andrea Mura, questa volta non a bordo di Vento di Sardegna, alla prima esperienza in Oceano su un trimarano. Intanto, nella Transat Jacques Vabre è sempre impegnato Gaetano Mura insieme con il francese Sam Manuard, co-skipper e progettista di Bet 1128, che è in pieno recupero dopo le avarie dei giorni scorsi. Il Classe 40 del navigatore di Calagonone ha guadagnato un'altra posizione, passando dall'undicesimo al decimo posto, davanti a Fantastica con a bordo il ligure Pietro D'Alì (co-skipper Stefano Raspadori), vincitore nel 2007 della Transat Jacques Vabre insieme con il milanese Giovanni Soldini: «Certo avere Pietrino e Raspa alle calcagna - dice Gaetano Mura - ti tiene bello sveglio, ci stimoliamo a vicenda e questo è poi un bene nei confronti del resto della flotta. Oggi abbiamo avuto una giornata con poca aria, a parte qualche groppo al mattino. Abbiamo fatto diversi cambi di vele e testato il bompresso. Preferiamo essere leggermente conservativi nell’ utilizzo a favore di un periodo più lungo: in sostanza meglio averlo a disposizione quando bisogna cacciarsi fuori dalla vera bonaccia». Sergio Casano ©RIPRODUZIONE RISERVATA