Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Autorità portuale, esposto in Procura contro il ministro

Fonte: La Nuova Sardegna
28 novembre 2013

Deiana: «Massidda non è il solo caso di titoli insufficienti. Dopo la sentenza doveva andare via anche Sanciu»

Mura (Pd): «Un provvedimento da ritirare»

TRASPORTI»LA NOMINA DEL COMMISSARIO A CAGLIARI




«Il ministro Maurizio Lupi dovrebbe revocare la nomina del commissario dell’autorità portuale di Cagliari». Lo chiede in un’interrogazione al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti il deputato del Pd Romina Mura che interviene sul contestato conferimento dell’incarico all’ex presidente dell’Autorità portuale, Piergiorgio Massidda, avvenuta dopo che «il Consiglio di Stato ha pronunciato l’illegittimità dell’atto di designazione perché non «in possesso della massima e comprovata qualificazione»
di Felice Testa wCAGLIARI «Noi ce ne fottiamo. È questo il significato della nomina del commissario straordinario dell'autorità portuale di Cagliari, da parte del ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Maurizio Lupi». Massimo Deiana, docente di diritto della navigazione, sintetizza così il comportamento del ministro che ritiene “elusivo dell’ordine dell’autorità” e si appresta a presentare, in questi giorni, un esposto alla Procura della Repubblica. La nomina di Massidda arriva due mesi dopo la sentenza, immediatamente esecutiva, del Consiglio di Stato che dichiarava l'ex senatore del Pdl “privo dei requisiti e delle competenze” necessarie per fare il presidente. «Vige un principio nel nostro ordinamento – spiega Deiana – che obbliga a ottemperare a un ordine dell’autorità. L’art. 650 del codice penale dice che chiunque non osservi quest’obbligo è punibile con l’arresto o con l’ammenda. Io non ipotizzo un reato , non è il mio mestiere, mi limito a presentare un esposto in cui chiedo, a chi è competente per farlo, di valutare se esiste una rilevanza penale nel provvedimento del ministro Lupi, anzi se il fatto che la nomina proprio perché fatta da un ministro della Repubblica non sia un’aggravante». Massimo Deiana descrive un meccanismo acrobatico in grado di rendere legale, cio che parte da una condizione iniziale di illegalità. «Nei due mesi dalla sentenza del Consiglio di Stato, il ministro aveva tutto il tempo per attivare le procedure di nomina del presidente dell’autorità portuale. Non lo ha fatto e , ora, tra le motivazioni che hanno reso necessaria la strada del commissario, viene addotta la mancanza di una guida all’autorità portuale. Lupi ha perso due mesi e nel frattempo si è creata l’esigenza di ricoprire un vuoto che lui stesso non aveva provveduto a colmare. Piergiorgio Massidda è stato formalmente rimosso, e contestualmente nominato commissario. Resta da chiarire come un soggetto dichiarato non in possesso dei titoli per restare in carica come presidente, possa diventare commissario per fare le stesse, identiche cose che fa il presidente? La verità – prosegue Deiana – è che la sentenza del Consiglio di Stato ha scombussolato un castello di interessi bipartisan che mette in discussione la legittimità del 40 per cento delle autorità portuali in Italia. Un esempio è stato il parere negativo, dopo la sentenza, di una delle commissioni parlamentari sulla nomina di Villari, noto epatologo napoletano, candidato alla presidenza dell’autorità portuale partenopea. Senza andare troppo lontano, per restare alla Sardegna, se Piergiorgio Massidda non ha i requisiti sufficienti, per quanto riguarda Fedele Sanciu siamo di fronte a una totale inesistenza dei requisiti. Se non vivessimo in un film dell’orrore, ad Olbia avrebbero dovuto ritirare, in autotutela, la nomina subito dopo la sentenza del Consiglio di Stato. Invece, si sviluppano meccanismi che permettono a Sanciu di fare il commissario senza titoli per acquisire il curriculum necessario a fare il presidente e a Piergiorgio Massidda, dopo tre lustri in commissione Sanità, bastano pochi mesi in quella Trasporti per esibire competenze nella guida di un’autorità portuale».