Stipendi in ritardo, tensione tra i dipendenti. Stagione in bilico
L'effetto a catena era nell'aria e non si è fatto attendere: dopo Cristiano Cincotti, anche Antonello Arru si è dimesso dalla carica di consigliere d'amministrazione del Lirico. Ieri il presidente del Banco di Sardegna - che però era nel board del teatro come “tecnico” nominato dallo stesso Cda - ha presentato una lettera in cui giustifica con «motivi personali» la scelta di fare un passo indietro, lasciando la fondazione di via Sant'Alenixedda. Ora sono due le poltrone vuote, ma rimangono in carica altri cinque rappresentanti e lo statuto dice che il consiglio può funzionare comunque. Ma basterebbe un'assenza - quella del sindaco, ad esempio - per far saltare la riunione fissata per domani alle 18.30, in cui si dovrebbe parlare del dopo-Crivellenti. Un'idea delle mosse di Massimo Zedda però si potrebbe avere già oggi, assistendo ai lavori del Consiglio comunale dove all'ordine del giorno sono in attesa tre interrogazioni (rinviate da martedì) sull'argomento.
A Palazzo Bacaredda ci saranno sicuramente - di nuovo - i lavoratori del teatro, in fibrillazione più o meno come nei giorni dell'occupazione. Ieri erano attesi gli stipendi di novembre, ma i dipendenti non hanno ricevuto nessun bonifico: un contrattempo legato - fanno sapere i sindacati - a qualche ritardo nella disponibilità dei fondi garantiti dalla Regione. Il pagamento potrebbe essere solo rimandato ma la circostanza ha creato non poca tensione. Tanto che c'è chi pensa già a organizzare un presidio in occasione del Cda di domani e ad altre azioni di protesta. Anche perché il teatro è paralizzato. La presentazione della stagione sinfonica è ancora lontana, visto la situazione di stallo.
Tutto dipende dalle mosse del sindaco, che ieri era a Roma. È probabile che negli ultimi giorni sia stata concordata una strategia con il ministero dei Beni culturali. Non è un mistero che una delle vie d'uscita possa essere quella del commissariamento. Zedda è ormai in minoranza all'interno del consiglio d'amministrazione e se si dovesse proseguire la strada delle 44 manifestazioni d'interesse (accantonata per nominare Marcella Crivellenti), il sindaco si vedrebbe costretto ad accettare le scelte della maggioranza. Anche scegliere subito il sostituto di Cincotti non lo aiuterebbe. Teoricamente la nuova guida del teatro potrebbe essere scelta in pochi giorni: basterebbe esaminare i curricula presentati nel 2012 e cercare l'accordo su un nome. Ma nessuno, in questi giorni, si azzarda a fare previsioni su quello che accadrà.
Michele Ruffi