Costume
..mercoledì, 27 novembre 2013.
Il 30 novembre anche il Consiglio Notarile del distretto di Cagliari sarà aperto ai cittadini per una serie di incontri informativi sui contratti di convivenza. Una iniziativa che risponde alla crescente richiesta di tutelare alcuni diritti per quelle forme di convivenza non ancora riconosciute dalla legislazione italiana, in cui manca una disciplina organica del rapporto delle coppie di fatto.
CAGLIARI - Un evento organizzato dal Consiglio nazionale del Notariato che, con l’ausilio dei consigli distrettuali, vedrà scendere in campo i notai per diffondere tra i cittadini la cultura di quei patti “a contenuto variabile” che, attraverso una serie di norme, permettono, come spiegato da Roberto Onano, referente per la comunicazione del Consiglio, di “confezionare un abito su misura” basato sulle esigenze e le aspettative dei conviventi.
Cosa sono i contratti di convivenza? “Si tratta di accordi, con effetti giuridici tra le due parti, per disciplinare in maniera completa solo gli aspetti patrimoniali e alcuni limitati aspetti relativi ai rapporti personali” puntualizza Vittorio Giua Marassi, presidente del Consiglio Notarile di Cagliari: “Non consentono di disciplinare nemmeno i rapporti successori, perché il nostro ordinamento vieta questi patti. Possono essere stipulati da tutte le persone, anche dello stesso sesso che, legate da un vincolo affettivo, decidono di vivere insieme stabilmente secondo quella definita convivenza more uxorio”.
Cosa possono disciplinare? “Possono essere utilizzati, ad esempio,” continua Giua Marassi, “per stabilire i criteri di partecipazione alle spese comuni che si avranno durante la convivenza, l’obbligo da parte di uno dei due conviventi di mantenere l’altro, le modalità di uso della casa adibita a residenza comune, stabilire i criteri di attribuzione dei beni acquistati durante il rapporto. Questo tipo di contratto, è particolarmente efficace anche nel caso in cui la convivenza cessi: viene utilizzato per la definizione dei reciproci rapporti patrimoniali”.
All’interno dei contratti di convivenza possono inoltre essere inserite disposizioni relative a obblighi di assistenza reciproca, in tutti i casi di malattia fisica e psichica, o di incapacità di intendere e volere, e la designazione reciproca ad amministratore di sostegno. “Esiste una norma che consente, attraverso una dichiarazione da rendere davanti al notaio, di designare il convivente come amministratore di sostegno per poter prendere decisioni importanti, come, ad esempio, il rifiuto dell’accanimento terapeutico. Noi discipliniamo in maniera dettagliata queste clausole” chiarisce Onano.