Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Cacciato dai giudici Massidda ritorna grazie al ministro

Fonte: La Nuova Sardegna
27 novembre 2013

Lupi nomina commissario straordinario l’ex senatore Pdl Deiana: «Elusa la sentenza, vado subito in Procura»




di Mauro Lissia wCAGLIARI Ciò che si annunciava come un evento paradossale è avvenuto: rimosso lo scorso 26 settembre dal Consiglio di Stato perché «incompetente e privo dei titoli indispensabili» l'ex senatore del Pdl Piergiorgio Massidda ritorna in sella all'Autorità portuale di Cagliari grazie a un decreto firmato dal suo amico e collega di partito, il ministro dei trasporti Maurizio Lupi che ignora platealmente la decisione inappellabile dei giudici amministrativi supremi. Immediata la reazione di Massimo Deiana, il docente di diritto della navigazione che aveva ricorso contro la nomina a presidente del medico cagliaritano: «E' semplicemente una vergogna - sono le sue parole - domani stesso (oggi, ndr) andrò in Procura per segnalare un reato evidente, l'elusione dell'esecutività di una sentenza. E' una vicenda assurda che per ora non merita ulteriori commenti». Vicenda probabilmente senza precedenti persino in un paese come l’Italia, dove le sentenze non valgono per tutti: la politica che si sostituisce a un potere riconosciuto dalla Costituzione. I fatti sono nelle cronache dell'autunno: nominato due anni fa in base a un'esperienza di pochi mesi come presidente della commissione parlamentare trasporti, Massidda era riuscito a vincere il primo round davanti al Tar. Ma Deiana, convinto delle proprie ragioni, aveva ricorso in appello ai giudici di palazzo Spada, che avevano sepolto con una sentenza tombale le ambizioni Massidda: «Nessuna competenza nella materia - avevano scritto nella sentenza - e nomina avvenuta non certo per i requisiti ma solo per i rapporti politici e amicali sui quali può contare l'ex senatore». I giudici avevano liquidato con tono quasi irridente anche il solo requisito su cui Massidda ancorava la sua candidatura all’Authority portuale: «La sua presidenza della Commissione trasporti, dal marzo al giugno 2011 - è scritto nella sentenza - non è stata certo il frutto della sua pregressa qualificazione o esperienza professionale nel settore, ma anzi è avvenuta per valutazioni esclusivamente politiche e sarebbe stata proprio finalizzata a far acquisire una parvenza di competenza per poi poter giustificare la designazione all'autorità portuale». Il contenuto della decisione sembrava precludere qualsiasi operazione di recupero, eppure Massidda è rimasto asserragliato per due mesi nell'ufficio del porto, rivendicando l'efficacia del lavoro svolto. Ha annunciato un ricorso per Cassazione e ha atteso che si realizzasse quella che ai più appariva come un'impresa impossibile: la nomina a commissario straordinario. Facile prevedere quanto accadrà nelle prossime ore: davanti a una denuncia dovrà muoversi la Procura della Repubblica. Le prime parole di Massidda: «Ringrazio il ministro, subito al lavoro».