Comuni sul piede di guerra per la restituzione dell’Imu. «Il governo si è preso un impegno e l'impegno va mantenuto. È una situazione molto incresciosa. Siamo di fronte a una presa in giro di dimensioni colossali», tuona il sindaco di Bologna, Virginio Merola (nella foto), all’ennesimo incontro a vuoto tra Comuni e governo sul rimborso della seconda rata dell’Imu che ha portato l’Anci a rivolgersi direttamente al premier Enrico Letta. Il nodo resta quello dell’anno da rimborsare, con l’esecutivo che ragiona sulle cifre del 2012 e i Comuni che chiedono di avere come riferimento il 2013, con l’aliquota aumentata e già messa a bilancio. «Se non volevano che la toccassimo dovevano dircelo - sostiene Merola - quella di togliere l’Imu sulla prima casa è una scelta politica. Il discorso dei “furbi” (cioè i Comuni che hanno alzato l’Imu solo nel 2013, ndr) è indecente. Non è accettabile questo atteggiamento». Il sindaco ha spiegato come ci sono Comuni che rischiano il default o l’uscita dal patto di stabilità. Stesso concetto ribadito da Guido Castelli, sindaco di Ascoli Piceno e delegato alla Finanza locale dell’Anci: «I Comuni pagano le tredicesime prima di Natale, quindi abbiamo bisogno di sapere quale e quanta sarà l’Imu che ci verrà restituita, anche per poter mettere in pagamento quello che è un diritto sacrosanto».