Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Reddito minimo, tagli a pensioni d’oro

Fonte: La Nuova Sardegna
27 novembre 2013

Detrazione Ires 30% su Imu capannoni, cartelle esattoriali senza interessi. Saltano le norme su stadi e spiagge

la manovra




di Vindice Lecis wROMA Il reddito minino garantito finanziato dal contributo di solidarietà dalle pensioni d’oro è la novità. Le conferme annunciate arrivano invece dalla Iuc, che accorpa Tares-Tasi-Imu seconda casa, dalle cartelle di Equitalia senza interessi, dalla deducibilità dell’Ires per i capannoni. Il maxi emendamentoo alla legge di stabilità è stato votato insieme alla fiducia al governo. Elemento di novità è il reddito minimo di inserimento che sarà finanziato abbassando da 150mila a 90mila la soglia delle pensioni d’oro da cui attingere il contributo di solidarietà. Queste pensioni verseranno un contributo del 6% se superano 14 volte il minimo (a partire da circa 90mila euro), il 12% quelle tra 14 e 20 volte il minimo (a partire da circa 128 mila euro), il 18% tra 20 e 30 volte il minimo (circa 193 mila euro). La misura varrà per tre anni, dal 2014 al 2016. Si tratta di un intervento in via sperimentale «per il contrasto alla povertà con un reddito minimo di inserimento in alcune grandi aree metropolitane» spiega il vice ministro all’Economia, Stefano Fassina. Previsti 40 milioni l’anno per i prossimi tre anni a sostegno dell’inclusione sociale. Riguarderà in particolare la carta acquisti. Il governo è arrivato alla presentazione del maxi emendamento con l’affanno. Lo stesso ministro Franceschini ha ammesso che insieme all’arrivo delle tabelle con i saldi sarebbero stati corretti «gli errori formali della relazione tecnica». Il governo ha stanziato altri 250 milioni per la deducibilità ai fini dell’Ires dei capannoni industriali. Risorse che si sommano ai 500 milioni di detrazioni per la prima casa. La deducibilità sui capannoni sale al 30% ma solo per il 2013. Altri fondi, 68 milioni, sono stati ricavati da una riduzione del finanziamento pubblico ai partiti per destinarli alle regioni colpite da calamità naturali. E’ stata bloccata la possibilità di costruire insediamenti edilizi insieme agli stadi da parte dei privati. Una norma che aveva suscitato le reazioni di ambientalisti e studiosi che denunciavano un uso intensivo del territorio con colate di cemento. Confermato invece il fondo di garanzia per risanare e mettere a norma le numerose strutture sportive esistenti, molte delle quali in stato di abbandono o non a norma. Cassata anche la norma sulle spiagge perché non è passato l’emendamento dei relatori che prevedeva una delega per rivedere le concessioni demaniali marittime. Conferma invece per la decisione di far pagare le cartelle Equitalia senza interessi in caso di ritardo. Il maxi emendamento contiene anche l’istituzione di un Fondo straordinario per gli interventi a sostegno dell’editoria con una dotazione di 120 milioni in tre anni «destinato a incentivare gli investimenti delle imprese editoriali, anche di nuova costituzione, orientati all’innovazione tecnologica e digitale». Salta nel maxi emendamento la norma che prevedeva la modifica della tassazione sulle sigarette elettroniche su cui il governo era stato battuto in commissione Bilancio del Senato. La norma stabiliva la riduzione per i liquidi delle e-cig dell’imposta di consumo dal 58,5% al 25% del prezzo di vendita al pubblico. L’Imu sulla prima casa non si pagherà - ma si cercano ancora le coperture per coprire la seconda rata - e l’imposta sarà sostituita dall’Iuc (imposta unica comunale). Racchiude tre tasse in una: rimane l’Imu su seconde case e prime di lusso, arriva la Tasi (che di fatto sostituisce la parte di Tares sui servizi indivisibili), c’è la Tari che sostituisce la vecchia tassa sui rifiuti. Saliranno nel 2017 e nel 2018 le accise sulla benzina per assicurare un gettito di 220 milioni il primo anno e 199 milioni il secondo. Nasce infine il Sistema nazionale di garanzia con 2 fondi, uno a favore delle pmi e uno per i mutui delle famiglie e dei lavoratori co.co.pro.