Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Un abbraccio «rosso» dal nord al sud

Fonte: La Nuova Sardegna
26 novembre 2013

Flash mob, cortei, spettacoli. Tutte le città si sono illuminate con il colore simbolo della giornata




ROMA Hanno organizzato spettacoli, partecipato a convegni e flash mob o semplicemente hanno indossato un fiocco rosso sopra il cappotto, il camice bianco o la toga. Così le donne italiane hanno celebrato la Giornata internazionale contro la violenza indetta dall’Onu in ricordo dell’assassinio avvenuto nel 1960 nella Repubblica Domenicana delle tre sorelle Mirabal, torturate e uccise per la loro opposizione al regime. E ieri è stato un abbraccio ideale da Nord a Sud, tra le istituzioni, le associazioni e le vittime delle violenza. A Roma, il Campidoglio si è illuminato di rosso, mentre sulla scalinata sono state portate centinaia di scarpe rosse in memoria di tutte quelle donne che non possono indossarle più. Un drappo rosso lungo 15 metri è stato anche srotolato lungo la scalinata di Trinità dei Monti, mentre poco distante il segretario generale della Cgil Susanna Camusso davanti alla sede del sindacato ha partecipato ad un reading del testo di Serena Dandini “Ferite a morte” insieme alle attrici Francesca Reggiani e Ivana Monti. Lo stesso testo che Serena Dandini ieri, invitata al Palazzo di vetro a New York, ha letto ai delegati Onu. Una sorta di Spoon River di donne uccise per mano di mariti, compagni, fidanzati. Da Roma a Firenze. Un drappo vermiglio ha «vestito» Palazzo Vecchio, mentre a Pisa 200 persone, tra cui studentesse, impiegate e persone anziane hanno dato vita ad flash mob, in pieno centro storico. Tutte insieme legati da una lunga fascia rossa con le due estremità posta in due piazze, di qua e al di là del ponte sull'Arno. Al tribunale di Napoli e Bari tutti gli avvocati, magistrati e cancellieri hanno indossato il fiocco rosso, simbolo della giornata. Pesaro si è fermata per 109 secondi in memoria delle 109 donne uccise da ottobre dell’anno scorso ad oggi, mentre a Cagliari il piazzale davanti al municipio si è trasformato ieri in un tappeto di scarpe rosse. A Messina si è inaugurato lo sportello Antiviolenza che sarà aperto tutti i giorni ed è collegato al 1522, il numero verde della Rete nazionale antiviolenza aperto 24 ore su 24, tutti i giorni della settimana. Ieri invece a tutti i pronti soccorso del Lazio la Regione ha inviato un documento dal titolo «Percorso medico-assistenziale in emergenza per la vittima di violenza» redatto insieme ai medici che lavorano nei 118. «Il manuale è uno strumento di formazione per gli operatori del pronto soccorso – ha spiegato il presidente Zingaretti – e fornisce linee guida di comportamento per riconoscere e affrontare le vittime di violenza domestica». Ma le istituzioni ieri hanno voluto mostrare di «esserci». La presidente della Camera Laura Boldrini ha incontrato a Montecitorio Denise, la figlia di Lea Garofalo la donna che si è ribellata alla ’ndrangheta e che per questo è stata uccisa dal marito. «Ho voluto incontrare Denise che è vittima due volte: della mafia e della violenza sulle donne. Mi è sembrato un modo emblematico per dire basta a tutto questo». E ieri la Commissione europea ha ribadito il suo impegno alla lotta contro le mutilazioni dei genitali femminili: coinvolgono 500 mila donne solo in Europa ma sono 15 milioni nel mondo.f.cup