Giorgio Napolitano nomina Cavaliere l’avvocato sfregiata Il premier: «No a retaggi culturali, violenza diventi tabù»
violenza sulle donne
di Fiammetta Cupellaro wROMA
Coraggio e determinazione e come simbolo del 25 novembre, un solo colore: il “rosso”che ha colorato i palazzi e le piazze di tutte le città. Nella giornata in cui in Italia e nel mondo si sono accesi i riflettori sulla violenza contro le donne, il fenomeno registra ancora dimensioni agghiaccianti. Più del 70 per cento delle donne nel mondo ha confessato di aver subìto violenza almeno una volta nel corso della vita, mentre in Italia la morte di 81 donne nei primi sei mesi del 2013 per mano di mariti, compagni, familiari e conoscenti rappresenta soltanto la punta dell’iceberg. Perché, secondo l’Istat, nel nostro Paese le donne tra i 16 e i 70 anni che hanno subìto una qualche forma di violenza, sono addirittura 6 milioni e 743 mila. Una su tre è riuscita a raccontarlo grazie ad un sondaggio anonimo. Per questo motivo ieri accanto a tanti eventi, spettacoli e iniziative, ci sono stati due momenti istituzionali: il Presidente Giorgio Napolitano ha conferito l’Onorificenza di Cavaliere dell’ordine al Merito della Repubblica» a Lucia Annibali, l’avvocatessa di Pesaro sfregiata con l’acido da due sicari assoldati dall’ex fidanzato, e la forte presa di posizione del presidente del Consiglio Enrico Letta che ha convocato una conferenza stampa a Palazzo Chigi tenendo per l’intera giornata sulla giacca il nastro rosso, simbolo della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne proclamata dall’Onu. «Sarà guerra al femminicidio e dal governo l’impegno sarà globale» ha detto il premier che ha messo l’accento sull’urgenza di un cambio di passo da parte della società. «La violenza contro le donne deve diventare un tabù. E’ una battaglia a 360 gradi che passa attraverso uno sforzo collettivo che coinvolga tutti – ha sottolineato Letta – La violenza è figlia di retaggi psicologici e di atteggiamenti collettivi e individuali purtroppo ancora presenti in Italia». Insieme a lui, il vice ministro del Lavoro con delega alle Pario opportunità, Cecilia Guerra che ha elencato tutte le misure già adottate dal governo (in cima alla lista il decreto sulla violenza di genere) e quelle in cantiere per debellare e prevenire la violenza. «Gli strumenti ci sono ora tutto dipenderà da come verranno applicati» ha ribadito Letta. Tra i campi su cui si interverrà c’è l’istruzione. Secondo il viceministro Guerra: «Occorre intervenire laddove si forma la mentalità dei ragazzi per scardinare gli stereotipi». Presentata anche la campagna promossa dal Dipartimento per le Pari Opportunità dal titolo «Riconoscere la violenza». Da ieri sui quotidiani nazionali, e fino alla metà di dicembre uno spot televisivo verrà mandato in onda sulle reti Sky e Rai, su altri canali del digitale terrestre e sui video a bordo dei Frecciarossa. Ma ieri, tra tanti racconti e iniziative, la storia di Lucia Annibali è diventata il simbolo della giornata. 36 anni, avvocato, una vita piena di amici e opportunità, il 16 aprile scorso la sua esistenza è cambiata per sempre. Da sette mesi combatte per riconquistare un volto, la vista e la serenità che il suo ex, Luca Varani, quel giorno le ha tolto facendole gettare l’acido sul suo volto. Era appena tornata dalla palestra quando un uomo l’aspettava sotto casa. Ha sentito solo il fuoco addosso. Ieri a Napolitano ha inviato un messaggio: «Tornerò a sorridere. Ora ho una maschera, ma non mi arrenderò mai».