L'associazione Karalis aveva proposto un referendum consultivo: "Ma non esiste il regolamento per prevederlo. Nel frattempo restano paralizzati il Pul del Poetto, il piano urbanistico e il piano particolareggiato del centro storico"
Autore: Redazione Casteddu Online il 22/11/2013 13:03
Il Referendum consultivo quale soluzione partecipata sui temi e sui progetti rilevanti della città? Impossibile svolgerlo, non esiste un regolamento. Allarga le braccia Gianfranco Carboni, presidente dell’associazione Quadrifoglio Karalis: “Un mese fa abbiamo proposto il referendum consultivo cittadino ritenendo strumento opportuno e giusto perchè la cittadinanza si esprima su alcuni temi: Poetto PUL, Piano Particolareggiato del Centro Storico, in sintesi lo Sviluppo Urbanistico.
Lo Statuto Comunale lo prevede, con la raccolta di 5000 firme di residenti. L’articolo dello Statuto, che prevede la possibilità di svolgere tale istituto esiste dai primi anni 90, ed è inserito nello Statuto Comunale al Titolo VII. Il referendum lo abbiamo proposto ed intendiamo continuare a proporlo come strumento corretto di confronto d’idee e di consultazione. Crediamo inoltre, che la consultazione dei residenti debba divenire strumento per l’applicazione dei troppi spesso annunciati, principi di democrazia partecipata. Oggi ancora di più, alla luce di quanto sta avvenendo in questi giorni nella nostra regione e dello sfruttamento del territorio. In città non vedeno la luce né il PUC, ne il PUL, tanto meno il PPCS ciò ci spinge ancor di più a sollecitare l’uso dello strumento consultivo. Per i costi avevamo proposto: l’utilizzo degli spazi comunali dislocati nel territorio e personale in prestazione volontaria all’uopo nominato. Peccato che da 23 anni esista un articolo del titolo Sette ma non il regolamento di svolgimento dei referendum. Pertanto i tecnici/politici affermano che il referendum non può svolgersi. Incredibile. Ci appelliamo al Consiglio Comunale perché non disperda quest’opportunità di coinvolgimento dei cittadini”.