Il partito democratico dice no anche al commissariamento del Lirico e chiede un nuovo esecutivo più marcatamente politico per una “superare lo stato di sofferenza dell'amministrazione nei confronti della città”
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Il partito democratico dice no anche al commissariamento del Lirico e chiede un nuovo esecutivo più marcatamente politico per una “superare lo stato di sofferenza dell'amministrazione nei confronti della città”. C’è aria di rimpasto in Giunta, ma il Pd non si accontenterebbe della semplice sostituzione delle due caselle mancanti (Programmazione e Personale), chiede invece un esecutivo squisitamente più “politico”.
La fa con un comunicato spedito al primo cittadino Massimo Zedda diffuso nel pomeriggio che nelle prime righe fa riferimento all’ipotesi di commissariamento del Teatro Lirico, dopo il ko al Tar della nomina della Soprintendente Crivellenti. Un’ipotesi, scrive il segretario cittadino Pd Yuri Marcialis, che “se confermata, rappresenterebbe l'autocertificazione delle scelte perniciose sul teatro lirico”.
Rimarca poi un altro “errore politico” del sindaco sulla Cultura e cioè la scuola civica di musica, prima commissariata e poi internalizzata. “Questa situazione conferma”, si legge nel comunicato, “come già ripetutamente sollecitato al sindaco in vari incontri, la necessità di un profondo ripensamento dell'intera politica amministrativa e per queste ragioni è urgente la rigenerazione del nostro progetto collettivo per superare lo stato di sofferenza dell'amministrazione nei confronti della città”.
Il Partito Democratico propone perciò una “nuova fase e mettendo a disposizione idee e uomini”, no a “rimpastini riguardanti singoli assessori”, ma “nel rispetto dei diversi ruoli, rapporti politici più corretti e lineari. E' indispensabile”, aggiunge, “che i rapporti tra partito e sindaco siano basati sul riconoscimento reciproco e la pari dignità nelle decisioni perché solo in questo modo si può cominciare a pensare al futuro di Cagliari sulla base di programmi politici seri, condivisi e comprensibili. Queste”, conclude poi Marcialis, “sono le ragioni che spingono il Partito Democratico a ritenere che, per una conclusione efficace della consiliatura, sia indispensabile un nuovo profilo della giunta comunale, un profilo più marcatamente politico in grado di relazionarsi con i corpi sociali della città e che si caratterizzi per capacità di dialogo, di condivisione e di forte impulso e coesione politica”.